Prospettive

Prospettive

Prospettive-150x150È tutta questione di… futuro.

In questi ultimi giorni, stiamo assistendo a manifestazioni politiche che è difficile definire solamente ridicole. Nel senso che molti dovrebbero essere gli aggettivi da utilizzare, per descrivere la presenza di una confusione antropologico-esistenziale. E non mi riferisco, solo ed ovviamente, alle ultime manifestazioni televisive del nostro presidente del consiglio, le quali rientrano nella tragicommedia tipica della nostra nazione, ma anche a quello che possiamo ascoltare e vedere attraverso le notizie provenienti dal mondo intero.

Prima ancora che venisse trovato un accordo a livello europeo, su come affrontare la dimensione economica che zio Covid-19 ha evidenziato, un esponente politico, una donna, del partito dei Verdi tedeschi aveva sostenuto che la “solidarietà verso gli italiani non era quella di cantare dai balconi”.

Trio_001-150x150Dal canto nostro, assistiamo a costanti e continue dichiarazioni, in cui vengono profuse quantità elevate di soldi che dovrebbero entrare nelle tasche di quegli italiani che, in questo momento, non possono lavorare, a causa dell’emergenza socio-sanitaria. E, da quello che sembra di comprendere, non è arrivato nessun euro ad alcuna famiglia italiana, se non tramite il reddito di cittadinanza, penso. E abbiamo persino qualcuno, da sempre comico, che auspica la messa in campo di un reddito di cittadinanza universale. E non solo, lo stesso comico aveva sostenuto che i soldi europei dati alla nostra nazione finiscono da sempre, nelle casse della criminalità organizzata. È ovvio che i paesi europei abbiano un’idea del tutto parziale della nostra nazione, quando abbiamo esponenti che si esprimono in questo modo, e che provengono dalla stessa nazione che condannano.

E ho voluto portare solo qualche esempio.

Ve ne sono molti altri,  che fanno parte del bagaglio circense del centro-destra e della sinistra. E, a livello performatico, non saprei a chi dei due consegnare l’Oscar per la migliore soap-opera.

Merkel_00-150x150Detto questo, poiché il titolo di questo articolo è proiettato al futuro, come ultimamente sto facendo in questo periodo storico mondiale, vorrei far notare a tutti noi come alcune cose sconvolgenti siano accadute in questa nazione.

Per esempio, in poche settimane sono state costruite opere che in tempo di pace avrebbero richiesto qualche decina di anni: allestiti ospedali da campo, e mega ospedali all’interno di fiere, mobilitate tutte le forze dell’ordine per mantenere quella legalità necessaria alla crescita dei contagi, costruzione improvvisa di reparti ospedalieri, e così via. Vi ricordo, nell’eventualità ce lo fossimo dimenticati, che l’autostrada Salerno-Reggio Calabria è stata costruita in oltre sessant’anni. Ora, chiedo a tutti noi: ma, allora, questo popolo è in grado di fare le cose seriamente e in poco tempo, quando è necessario? Vogliamo scommettere che la pace è negativa per la nostra popolazione? Che sino a quando non ci troviamo completamente in una cloaca esistenziale evidente, non siamo in grado di fare le cose che occorre fare? Come mai riusciamo a portare a termine in poche settimane quello che non riusciamo a fare in anni, persi nel dover alimentare corruzione e collusione?

Christine_Lagarde_01-150x150Ma, in questa situazione, in cui ci si manifesta non in grado di essere all’altezza di situazioni di emergenza, vi è tutto il mondo. In condizioni non diverse si trova New York, dove la burocrazia e l’FBI americane hanno dimostrato tutta la loro inettitudine, incompetenza e pressappochismo. Senza parlare di ciò che sta accadendo in America latina, con un Bolsonaro che continuava a sostenere di essere di fronte ad una normale influenza. Oppure, guardando altri Paesi comunemente considerati all’avanguardia, come quelli scandinavi, e la Gran Bretagna stessa.

Ecco perché, secondo la mia modesta prospettiva, la situazione che stiamo vivendo è decisamente antropologica. O ci diamo una mossa, e tutti, come comunità umana di individui che condividono lo stesso percorso esistenziale, all’interno di un globo che abbiamo tutti noi martirizzato, o nessuno si salverà effettivamente da solo.

Ursula_von_der_Leyen_00-150x150Perché anche se ci sentiamo soli, non siamo mai soli. Nel mio canale Youtube ho inserito una serie di video, brevissimi, nei quali fornisco occasioni di riflessione, come sapete che mi piace fare.

Ecco perché, prima ancora della politica, dovremmo capire tutti noi, nella nostra quotidianità, il ruolo della pluralità.

 

 

 

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).