Ambito riconoscimento per l’olio extravergine di oliva ortice
Ventuno sono i prodotti tradizionali della Regione Campania riconosciuti Prodotti Agroalimentari Tradizionali nella ventesima revisione pubblicata sul supplemento ordinario numero 9 della G.U. 42 del 20 febbraio scorso. In totale cinquecentocinquantadue sono i prodotti campani inseriti nell’elenco nazionale dei PAT, che confermano la nostra regione al primo posto fra le italiane. L’ambito riconoscimento nasce nel 1999 su iniziativa del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, di concerto con le regioni, per salvaguardare e conservare metodiche tradizionali produttive che rappresentano la ricchezza dell’agricoltura e della cultura italiana, assicurando nel contempo ai consumatori le necessarie condizioni di igiene e sicurezza alimentare. Giunge finalmente oggi l’agognato riconoscimento anche per l’olio extravergine di oliva ortice di Pontelandolfo, meritatamente inserito, per bontà e proprietà organolettiche, in questo ultimo elenco. L’olio extravergine di oliva ortice rappresenta il prodotto principe del patrimonio agroalimentare di Pontelandolfo, è parte fondamentale del patrimonio culturale del paese insieme alle risorse ambientali, paesaggistiche e storiche. Un patrimonio che la comunità sannita deve custodire, salvaguardare e valorizzare attraverso una politica di crescita sociale ed economica che privilegi la sostenibilità e la qualità, significando un rilancio del prodotto essendo esso componente vitale del comparto agroalimentare non solo sannita ma dell’intera regione Campania e oltre ogni confine. La coltivazione dell’olivo nell’attività agricola pontelandolfese ha origini antiche. Ultrasecolare è la testimonianza del vero che ha consegnato ai posteri Daniele Perugini nella sua Monografia di Pontelandolfo pubblicata nel 1878 (edizione Stabilimento tipografico e cartoleria del progresso – Campobasso) -. Così scrive 142 anni fa l’autore: “… L’ulivo poi che di varie qualità si coltiva, ed altre nuove introdotte, vegeta a meraviglia, ed evvi per così dire una mania per la coltivazione di questa pianta, che negli antichi tempi si faceva vegetare solamente nella parte meridionale dell’abitato e nell’altra a sud-ovest detta Costa del Conte, ove boschi ed ulivi si vedevano; ora però dappertutto si coltiva, anche nei demani comunali e alle radici dei monti, ove cresce rigoglioso. L’olio che si ottiene è squisito …”. Così nei secoli. Oggi il prezioso lavoro dei contadini antichi abitatori della terra pontelandolfese, ha portato l’olio extravergine di oliva ortice al successo. Il riconoscimento, di notevole importanza strategica e promozionale, è stato raggiunto dal Comune grazie alla collaborazione della Coldiretti di Benevento che ha elaborato la necessaria documentazione per la procedura in capo alla Regione Campania. “Per il nostro territorio – ha commentato Gianfranco Rinaldi Sindaco di Pontelandolfo e Presidente della Comunità Montana del Titerno e Alto Tammaro, imprenditore di consolidata esperienza nel settore olivicolo – si tratta di un importante punto di partenza. Il riconoscimento della specificità di un prodotto agroalimentare diventa patrimonio condiviso non solo per gli olivicoltori. Poter utilizzare un marchio riconosciuto consente di uscire dall’anonimato, ma non bisogna commettere l’errore di pensare che il risultato è stato acquisito. Da oggi in poi occorre lavorare per dare forma e forza al nostro olio, individuandone i produttori, creando un protocollo di qualità di concerto con i frantoi, elaborando una strategia di marketing territoriale che ruoti intorno all’ortice di Pontelandolfo e porti con sé anche l’offerta turistica e il patrimonio culturale e ambientale. E’ una bella sfida che possiamo vincere, potendo contare anche sul sostegno della Coldiretti di Benevento”. In questo particolare, difficile momento storico, le parole del presidente Rinaldi hanno il senso della speranza, suonano come un auspicio per riportare in breve la vita alla normalità ed offrire nuovi stimoli e spunti produttivi che caratterizzano il settore agroalimentare delle nostre realtà, verso un rapido rilancio economico.
Gabriele Palladino