Apocalypse virus

Apocalypse virus

04/03/2020
“Ricordati che devi morire!”, “Come?”, “Ricordati… che devi morire!”, “Va bene…”, “Ricordati che devi morire!”, “Sì, sì… no… mo’ me lo segno proprio, non vi preoccupate”.

Celebri ed esilaranti le battute fra un monaco del 1400, quasi 1500 e Massimo Troisi nel film del 1984 “Non ci resta che piangere”.

Dalla finzione cinematografica alla realtà 36 anni dopo…

L’uomo del terzo millennio è fragile come quello del 1400, quasi 1500 e la prova provata è che può soccombere di fronte ad un nemico tanto piccolo da essere invisibile, ovvero il nuovo Coronavirus.

L’uomo moderno, purtroppo, ha un ego così smisurato che gli fa credere di essere onnipotente, onniscente ed immortale.

La sua arma? Un semplice smartphone che gli permette di connettersi in qualsiasi momento al mondo intero, in un delirio di presenza che spesso scade nel ridicolo.

E difatti proprio sui social viaggiano alla velocità della luce “ricette – fetecchia” per difendersi dal Covid-19, sapientoni muniti di sola scuola dell’obbligo che pensano di saperne più dei medici infettivologi, sconsiderati che postano a caratteri cubitali “Io me ne frego”, per non parlare di truffatori e sciacalli che vogliono vendere mascherine e disinfettanti – di cui oramai c’è una penuria imbarazzante – a prezzi esorbitanti: come l’annuncio choc pubblicato alcuni giorni fa sul marketplace di Facebook (e poi rimosso) da un cittadino di Torrecuso che voleva vendere mezzo litro di Amuchina a 500 euro.

I tuttologi, quelli che hanno una soluzione per ogni cosa, stavolta parlano ancora più a vanvera del solito, senza capire che non siamo onnipotenti, che talvolta è necessario fermarsi, che non possiamo controllare tutto.

Se l’influenza spagnola (la più grande pandemia del Novecento) arrivò ad infettare – tra il 1918 e il 1920 – 500 milioni di persone in tutto il mondo, compresi alcuni abitanti di remote isole dell’Oceano Pacifico e del Mar Glaciale Artico, causando la morte di 100 milioni di uomini, donne, anziani e bambini, senza che ci fosse – è bene sottolinearlo – il traffico di persone e di merci che invece c’è ai nostri giorni (la parola “globalizzazione” infatti non esisteva proprio) come pensiamo di poter arginare alla svelta il nuovo Coronavirus per cui al momento non c’è cura?

Gli ultimi studi in merito parlano di tre settimane di incubazione del virus a fronte delle due sciorinate fino a pochi giorni fa, inoltre, si pensava che gli asintomatici non fossero contagiosi e invece adesso si scopre che non è così, e nel 50% dei casi il virus si trasmette dando la mano o abbracciando la persona già contagiata, che magari senza starnutire o tossire si è passata prima una mano sul naso o in bocca, per cui la raccomandazione è sempre la stessa: “lavarsi spesso e bene le mani”.

In merito alle superfici degli oggetti a temperatura ambiente la carica infettiva del Covid-19 può durare fino a 9 giorni, in compenso il virus non è molto resistente e bastano detergenti a base di candeggina o disinfettanti a base di alcool o acqua ossigenata per ucciderlo.

Si naviga a vista e mai espressione fu più vera: “mentre il medico studia l’ammalato muore”.

La paura e la prudenza se da una parte non vanno ingigantite (per non trasformarsi in fobie), dall’altra non vanno neppure demonizzate, perché se ci pensiamo bene: sono stati anche questi due stati d’animo a permettere all’uomo di sopravvivere per milioni di anni, a preservare la razza umana che, viva Dio, è pur sempre dotata di raziocinio.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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