La Rai di Fazio

La Rai di Fazio

Rai3-150x150È tutta questione di… mediocrità.

Dobbiamo ammettere che da quando Renzi ha fondato il suo partito, Italia Viva, abbiamo scoperto quanto morta sia stata, e sia ancora, un’altra Italia, proprio quella della quale lo stesso Renzi, sino a qualche mese fa, è stato parte. E, forse, anche costruttore. Certo, consapevole o inconsapevole?

Secondo me, quando parliamo di Renzi, dobbiamo lasciare completamente da parte qualsiasi idea di incoscienza politica, perché siamo invece di fronte ad una persona educata alla strategia politica, ai conti matematici dei voti, ed alla capacità mentale di attendere i momenti giusti per agire. Dico questo, perché la notizia è evidentemente in linea con l’esposto di Italia Viva e le interrogazioni parlamentari del Centro Destra, rispetto ad una evidenza: Fazio è la Rai, e la Rai è Fazio, nonostante il presidente dell’azienda sia un’altra persona.

Avere a che fare con un simile ragguardevole giro di soldi, come ben si legge nella notizia linkata, inversamente proporzionale agli ascolti ottenuti, dimostra che le magagne del nostro sistema televisivo pubblico sono sostanzialmente politiche. Poi, possono anche venderci l’idea che vengono considerati importanti gli ascolti, come se fossimo in un libero mercato con italiani intelligenti e critici, ma in realtà il libero mercato vale quando le aziende se ne vanno dal Paese. Un discorso, quest’ultimo, che vale solo parzialmente per la Rai, che presenta programmi utili ad ingrassare il potere economico dei suoi clienti.

Stiamo a vedere cosa accadrà, ma, sulla base della nostra italiana tradizione, presumo che tutto continuerà a procedere secondo i soliti schemi, mentre queste schermaglie politiche fra finti avversari servono solo a farci credere che esistano davvero idee di onestà in parlamento.

Il fatto è, carissimi, che la stanchezza nel leggere notizie di questo genere aumenta la consapevolezza italiana, quella dei cittadini in buona fede e ancora realisticamente sinceri, verso una speranza: l’auspicato reset, a tutti i livelli della politica italiana.

In fondo, ogni evoluzione che si rispetti procede proprio così.

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).