Breccia di Porta Pia

Dal Post di Patrizia Stabile:

20 settembre 1870
Si conclude il triste disegno di unificazione d’Italia con la “breccia di Porta Pia” .
I 50mila soldati italiani comandati dal generale Cadorna entrarono a Roma attraverso una breccia aperta nelle mura della città, all’altezza di Porta Pia: «Ore 10. Forzata la Porta Pia e la breccia laterale aperta in quattro ore. Le colonne entrano con slancio, malgrado una vigorosa resistenza».
Questo evento segna inoltre la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale dei Papi. Nel 1871 la capitale del Regno d’Italia è stata trasferita a Roma. L’8 settembre 1870 Vittorio Emanuele II, Re d’Italia, mandò una lettera al papa, Pio IX, manifestando la necessità che le truppe del Regno d’Italia entrassero nello Stato Pontificio per la sicurezza dell’Italia e della Santa Sede.
Il 10 settembre il corpo di spedizione italiano ( bersaglieri) entrò nello Stato Pontificio marciando verso Roma: difesa solo da un esercito formato da 13 mila uomini in massima parte zuavi (volontari quasi tutti di provenienza francese, belga o olandese) erano pronti a fronteggiare le mosse degli assedianti, bersaglieri e fanti dell’esercito italiano che aspettavano da giorni la dichiarazione di resa dello Stato pontificio.. Arrivato alle porte di Roma, l’esercito italiano attese 3 giorni la dichiarazione di resa da parte dello Stato Pontificio che non arrivò.
Fu così che i criminali sabaudi decisero di attaccare anche Roma : la mattina del 20 settembre il generale Cadorna guidò l’artiglieria, aprì la famosa breccia a Porta Pia nelle mura della città.
Il dominio temporale dei papi terminava dopo più di 1000 anni.
Il 2 ottobre 1870 si svolse DEMOCRATICAMENTE il solito plebiscito all’italiana e, con la vittoria dei sì, la città di Roma fu annessa al Regno d’Italia.
Ma come fu possibile ciò che non fu attuato da mezza recchia Garibaldi ?
Basta conoscere un pò di geopolitica:
….”poche settimane prima, all’inizio di quel settembre, si era consumata una battaglia destinata a cambiare gli equilibri politico-diplomatici in Europa per molti anni: la battaglia di Sedan.
La Prussia di Bismarck era infatti entrata in guerra contro la Francia di Napoleone III, migliore alleato italiano ma, nello stesso tempo, maggiore protettore del dominio papale su Roma. Dopo l’Austria nel 1866, ora toccava alla Francia capitolare sotto i colpi dell’organizzatissima armata prussiana.

Nasceva l’Impero tedesco, il Secondo impero francese tramontava.

Venuta meno la protezione francese, a Pio IX non restò che rifugiarsi in Vaticano e dichiararsi prigioniero politico dello Stato italiano. L’Italia trovava così la sua capitale, ma, per contro, esplodeva la questione romana.
Ma questa è un’altra Storia.

(Associazione Verso Sud )

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