Riordino viabilità rurale
Diversi sono i chilometri di rete stradale rurale nelle campagne pontelandolfesi in corso di sistemazione. Una viabilità in degrado per lo stato di abbandono da diversi anni, pochi e occasionali i rattoppi fruiti, per mancanza di fondi necessari, quasi definitivamente oggi resa intransitabile a seguito la realizzazione sulla carreggiata degli scavi necessari per il passaggio dei cavidotti a servizio dei parchi eolici di Pontelandolfo, Morcone e San Lupo. Gli assi viari che collegano le numerose contrade con il centro del paese disseminate di buche e disconnessioni pericolose per gli automobilisti in transito, presentano ora un tappetino di asfalto messo in opera a proprie cure e spese dalle ditte edificatrici dei parchi Eolica PM, Dotto Morcone ed Eolica San Lupo, che consente una scorrevole percorribilità e in sicurezza dei veicoli. Si placa dunque la protesta degli ultimi tempi messa in campo dagli abitanti delle zone interessate per le difficoltà sofferte a causa di una viabilità malridotta, anche nelle specifiche attività agricole e boschive. Ad una viabilità rurale in ammodernamento si contrappone una rete stradale provinciale presente sul territorio al collasso. Le S.P. 87, 98, 160 (Bretella di Pontelandolfo), 99 e 100 che attraversano il centro sannita sono costellate da buche e voragini inevitabili. Frequenti sono gli incidenti dovuti al danneggiamento dei pneumatici ingoiati dalle profonde spaccature del manto di asfalto. E non parliamo della segnaletica verticale e orizzontale, più volte oggetto dei nostri scritti, oggi pressoché inesistente. Tutto questo è la pagina autenticata che decreta il drammatico impoverimento del nostro Sannio anche in termini più allargati. Il Sindaco Rinaldi già promotore di iniziative in passato rivolte alla risoluzione del problema dissesto strade provinciali, ha in animo un’azione congiunta con i Comuni viciniori, una task force per addivenire ad un auspicato risultato positivo. I presupposti ci sono, ma non bisogna mollare. Il Sannio antico capace di mettere sotto scacco la Roma caput mundi, oggi, ahimè, piega tristemente il capo sotto le forche di una crisi istituzionale così lunga, così preoccupante.
Gabriele Palladino