Dai rubli a Lucano
È tutta questione di… interessi non universali.
Mentre si cercano i rubli di Mosca, si scoprono gli euro italiani, destinati a gestire l’immigrazione in Calabria. Come al solito, tutto il mondo è paese, e anche noi, che non desideriamo essere secondi a nessuno, specialmente nelle cose peggiori, continuiamo a dimostrare quanto significativi siano i soldi. Ossia, sarebbe meglio dire il potere.
È ovvio che la faccenda della corruzione internazionale, di cui è accusato il signore esponente della Lega della prima ora, come ha dichiarato Maroni, durante un’intervista televisiva, il certo Sig. Savoini, ha una dimensione che supera i confini della nostra nazione. Sono d’accordo in effetti con Paolo Guzzanti, quando afferma che Donald Trump ha tutto l’interesse a portare dalla sua la Gran Bretagna, stimolando una destabilizzazione dell’Unione Europea (con la Brexit), contro la Russia e la Cina. Ed ogni comportamento italiano che vada invece nella direzione di accogliere proposte commerciali russe e cinesi deve essere in qualche modo fermato. Ecco che allora spunta, proprio dagli States, questa serie di intercettazioni. E come abbiamo fatto per far fuori Berlusconi? È intervenuta la magistratura, e quindi, anche in questo caso, si ripete il solito copione. Vedremo come va a finire, ma è chiaramente sotto gli occhi di tutti ciò che ho appena scritto.
Vi sono però varie correnti all’interno della magistratura italiana, e, dico io, per nostra certa fortuna. In effetti, ora si scopre che i soldi destinati alla immigrazione, per far alloggiare poveri esseri umani, abbandonati ad arte nel Mar Mediterraneo, sono destinati, all’interno del meraviglioso modello di accoglienza cosiddetto “lucano“, all’accoglienza di amicissimi attori italiani, insieme alla loro troupe. In effetti, i nostri attori possono essere considerati semi-nomadi, passando da una rete all’altra e da una produzione milionaria all’altra. E, quando si accingono a interpretare una nuova fiction che non andrà mai in onda, la loro azione mentale deve essere supportata da alloggi adeguati.
Bene, perché ricordo a tutti noi queste due faccende?
Perché, secondo me, fanno tutte parte di un disegno internazionale funzionale a destabilizzare la nostra nazione e quindi l’Europa. In effetti, che l’Europa sia già rovinata, grazie a se stessa, è ormai evidente. Ma quando accadono cose di questo genere, è bene per alcuni rivoltare con maggiore determinazione la lama nella ferita. E la comunità internazionale, interessata a stritolare l’Europa (della Merkel e di Macron) sta facendo proprio questo, specialmente gli States nei confronti dell’oriente.
In questo scenario, inoltre, cosa c’è di meglio che minare la base delle strutture istituzionali del nostro Paese? Quindi, ecco che escono i casi della indagine nei confronti di Palamara, la bufera sul CSM, la scoperta improvvisa della corruzione in università (come non lo sapessimo da decenni…), il caso di Bibbiano in Emilia, il Papa al servizio di non si sa cosa, ed ora l’ulteriore inchiesta in Calabria, con il suo “modello Lucano”.
Chi sa perché tutto insieme, eh? Quindi, si tratta di una destabilizzazione etico-morale specialmente del popolo italiano, il quale, in queste condizioni, si sta sempre più rendendo conto che da qualsiasi parte volga il proprio sguardo trova solo del marcio. Non c’è altra soluzione che rivolgersi ad un commissariamento esterno. È esattamente questo ciò che evidentemente si vuole.
Perché? Molto probabilmente, per farci comprendere che nessuno dei nostri politici è adatto a guidare una nazione che non ha più il minimo polso della situazione in sé stessa. Alcuni politici di questa nostra penisola sembra persino abbiamo problemi con l’identità nazionale, ammesso che si sia mai avuta una nostra identità.
E non è un caso che alcuni altissimi vertici istituzionali siano sprofondati in un assordante silenzio.
Vi sono altri che smanettano, al posto loro.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).