Acqua fuori rete – bollette stratosferiche
Continua il braccio di ferro tra il Comune e l’Alto Calore. Dopo i reiterati solleciti, inviti e diffide, la società irpina muove le chiappe, fugace apparizione di un solo giorno, due tre riparazioni della condotta idrica, e via. Intanto le perdite segnalate diventano sempre più evidenti, determinando gravi disagi e danni alla viabilità pubblica e ai fondi di proprietà private ubicate nei pressi delle aree interessate. Diverse sono le località a soffrire del disagio. Dopo settimane di spreco del prezioso bene ancora l’acqua scorre fuori dalle tubazioni a Lombardara, lungo la strada comunale Madonna di Fatima e la viabilità pubblica di collegamento tra via Falcone e Borsellino e via Sant’Anna, nella zona industriale, alle contrade Martellina e Santa Caterina e alla località Minghilli. Il Sindaco nella denuncia trasmessa anche al Prefetto di Benevento, ha invitato l’Alto Calore Servizi a provvedere ad horas ai lavori di sistemazione delle perdite, in caso contrario si vedrà costretto, suo malgrado, anche al fine di tutelare la sicurezza, l’igiene e la salute pubblica che la grave problematica compromette, ad intraprendere tutte le iniziative consequenziali anche in sede giudiziaria. Mentre una rete colabrodo disperde metri e metri cubi di acqua nei terreni, dunque, a dispetto del provvedimento sindacale emesso su invito dell’Alto Calore, che ordina un uso più consapevole e razionale in previsione di una calo della portata delle sorgenti nei mesi estivi, i cittadini, dopo anni di non lettura, si sono visti arrivare oggi bollette dell’acqua con cifre da capogiro, espresse anche in diverse migliaia di euro: è caos, è protesta. Che fare? Che dire? Il Sindaco Rinaldi non molla la presa, se la pazienza, come si dice, ha un limite, il limite del primo cittadino è stato abbondantemente superato. In che cosa e in chi si può sperare: nelle istituzioni? Nel Governo che nella legge del bilancio 2018 ha approvato il cosiddetto “Piano Invasi” per uno stanziamento di 50 milioni annui dal 2018 al 2022, con destinazione di una parte di questi soldi agli interventi sulle perdite delle reti idriche italiane (500 mila chilometri di rete di distribuzione)? Ad oggi ancora non si vede nulla, pare che dal Ministero delle Infrastrutture sia stato detto che “la Direzione Generale competente sta acquisendo le schede definitive e dopo si individueranno gli interventi”. Ci risiamo con le cose all’italiana! Commenta Milena Gabanelli del Corriere della Sera: “E’ come dire: prima stanziamo un po’ di risorse e poi valutiamo cosa è urgente da fare”. Che ne pensate? A noi sembra che dovrebbe essere il contrario, voi che dite? (Sic!)
Gabriele Palladino