Stuprate smemorate
Perdita di memoriaÈ tutta questione di… spontaneità.
Eh, sì… carissimi tutti, femmine americane alla Asia Argento. Violentate, traumatizzate che improvvisamente riacquistano la memoria, persino dopo 36 anni.
Penso che sia una capacità del tutto statunitense, a questo punto. L’ipotalamo di queste signore, che organizza in tutti gli esseri umani, maschi e femmine del mondo intero, la memoria autobiografica, deve essersi geneticamente e culturalmente modificato. Chissà quale forma originale avranno assunto i contatti sinaptici che determinano, come insegna il Premio Nobel Eric Kandel, la formazione della memoria! Sarebbe davvero interessante farci uno studio scientifico approfondito. Ma, al di là della mia ironia, penso che ovviamente non vi sia, in tutto questo, nulla di scientifico né di vero.
Alle soglie di incarichi istituzionali importanti, questi maschi americani sono quasi regolarmente accusati da qualche femmina che si ricorda di aver vissuto a causa di loro un episodio traumatico, influenzando così la carriera politica dei violentatori.
Ora, siamo sicuri che tutto questo non sia diabolicamente orchestrato dagli oppositori politici di Trump? In sostanza, con chi se la vogliono prendere? Con un prossimo giudice della Corte Suprema, o tramite lui direttamente con Trump? Mi sembra che le cose siano sempre più chiare, ossia che di fronte a scarse argomentazioni politiche questa opposizione sia come quella italiana, ossia legata a schemi antropologicamente sedimentati che fanno appello a falsa moralità, tanto maschile quanto femminile.
Sarebbe l’ora di trovare, e parlo a tutti questi movimenti moralizzatori, veri argomenti etici cui riferirsi e farlo, magari, sempre. Bisognerebbe parlare di cose positive da fare, di buoni comportamenti al di fuori dell’esposizione mediatica riservata ad alcune persone in vista di situazioni politiche eclatanti. La vera politica, quella argomentativa, la si fa nella quotidianità, senza fare appello a presunti stupri occasionalmente pubblicizzati.
Ce la faremo a vedere un mondo politico di migliore livello? Lo spero tanto, ma questo andazzo non promette nulla di buono, ovunque.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).