In gita a Prata Sannita tra storia e natura
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Historia Regni promuove un turismo sostenibile, responsabile, centrato sul rispetto assoluto dell’ambiente, della storia, della cultura e della società del luogo. Vi proponiamo un sito adatto per una scampagnata con famiglia e/o amici con aree verdi dove passeggiare e respirare aria pura, zone boscose e radure attrezzate per pic nic.
Al confine col Molise sorge Prata Sannita nella Media Valle del Volturno, un tranquillo luogo dove trascorrere una giornata primaverile tra natura e storia. Il nucleo medievale e quello moderno, ovvero Prata inferiore e Prata superiore, si estendono infatti alle falde del Monte Favaracchi, parte del Parco regionale del Matese, e sono bagnati dal fiume Lete.
Alberi, grotte, scenari mozzafiato, l’incontro tra storia e natura si celebra fuori le mura del borgo medievale sulle rive del Lete. Qui un ponte risalente all’età romana, eretto nella tipica forma a “schiena d’asino”, attira l’attenzione dei turisti. Poco distanti, i resti di un antico mulino ad acqua ricordano gli anni in cui la macinazione del grano scandiva i cicli economici dei piccoli centri urbani. Il fiume, proveniente da Letino, attraversa Prata Sannita poi Pratella, Ailano ed infine affluisce nel Volturno diramandosi per oltre venti chilometri.
Attraversando Prata Sannita è possibile imbattersi fuori l’abitato medievale nel Convento di Sant’Agostino o in quello di San Francesco che custodisce la mummia di Federico Pandone, ma è indubbiamente il borgo col castello a catturare il visitatore.
Qui è possibile inoltrarsi nella fitta rete di stretti viottoli gradonati, in qualche occasione è possibile comprare olio di oliva, vino e formaggi del posto. Ci sono anche case ancora abitate, ma gran parte del borgo è abbandonato. Il castello è posizionato in una zona strategica, da qui è possibile avere un’ottima visuale dell’intera area; dovette quindi rappresentare un buon baluardo contro le invasioni, ma anche una preda eccellente per gli eserciti. Risale all’anno mille ma la veste odierna ha forme propriamente trecentesche con torri e cinte murarie che inglobano il borgo. Vi soggiornarono Federico II ed Alfonso d’Aragona; fu proprietà dei Villacoublay, dei Capuano, dei Sanframondi, dei Pandone, dei Rota ed infine dei Scuncio. Al suo interno è possibile accedere ai locali del Museo storico delle guerre mondiali, quelli del museo del vasaio e del Museo della civiltà contadina.
E’ possibile fermarsi a mangiare presso il Lete o anche pescare sul fiume. Chi è interessato può persino andare in cerca di funghi a settembre o di asparagi tra febbraio e maggio.
Autore articolo e foto: Angelo D’Ambra