Riceviamo e Pubblichiamo dal “Fronte Sannita di Difesa della Montagna”
Ferie a 5 Stelle
La deputazione sannita a 5 stelle in ferie, si è recata, forse per lavoro straordinario, il 27 di Agosto a Pontelandolfo per visitare i reperti scampati alle ruspe della EON.
Non si capisce veramente cosa siano andati a fare, perché mentre la cittadinanza si aspettava un loro intervento per gettare almeno l’allarme sull’evidenza della devastazione eolica, la senatrice De Lucia,candidamente, dal suo stato su fb,fa un post in cui precisa che i lavori di scavo per l’interro dei cavi sono stati fatti dalla EON, che gli archeologi presenti, li hanno edotti con dovizia di particolari, e le azioni di “tutela” da mettere in campo, sarebbero da un lato la creazione di un museo, dall’altro l’avvio di uno studio di una carta archeologica. Nel finale la senatrice si augura che i lavori di scavo archeologico proseguano.
Nemmeno una parola sulla necessità di fermare la costruzione degli impianti in maniera definitiva, nemmeno una parola sul fatto che la località Sorgenza nel PUC di Pontelandolfo era già stata individuata come area archeologica, e quindi già sottoposta a vincolo.
La senatrice si dovrebbe domandare,piuttosto,prima di scrivere post del genere, sulla base di quale relazione archeologica la EON è stata autorizzata ad eseguire i lavori,mentre per noi sorge spontanea la domanda: chi dovrebbe proseguire questi scavi come si augura la senatrice, la EON?, i lavori temporaneamente sospesi dunque riprenderanno? Si prenderanno i reperti per portarli in un museo che forse non ci sarà mai, e i lavori eolici proseguiranno indisturbati?
Scrive addirittura di un nuovo indotto economico, e dell’incidenza degli impianti eolici sull’indotto agricolo di vocazione della zona cosa ne sarà, e delle sorgenti sulle quali la cittadinanza insiste da molto tempo con numerosi esposti? La possibile destinazione turistica dell’area vista la natura, il paesaggio, e pure i reperti sarà dunque irrimediabilmente persa con le pale eoliche?
Si è trattato di una visita guidata con tanto di archeologi, un privilegio dunque, dubito che un normale “cittadino” possa accedere all’area ed essere edotto sulla datazione dei reperti, una visita al solito corredato da foto,una visita di solidarietà allo scheletro rinvenuto, non si è trattato un intervento sul territorio come forse la cittadinanza sperava dopo che la Soprintendenza era stata già allertata. Ci ha annunciato la visita del funzionario, c’è bisogno di un senatore per chiamare il funzionario preposto, non bastano il sindaco e gli archeologi.
Spunta nei commenti un’indagine archeologica del 2000 sulla stessa località con la descrizione dettagliata di alcuni reperti.Da quando c’è stato il ritrovamento siamo in tanti a condividere la notizia nella speranza che si intervenga definitivamente.
Pontelandolfonews ha pubblicato un articolo in cui si dice che i primi ritrovamenti nella località (monete iscrizioni, marmi e pavimenti in stile pompeiano) risalgono alla prima metà del 1800 eppure la senatrice sembra cadere dalle nuvole per alcuni commenti increduli di cittadini che pure avevano sperato e creduto in interventi più sostanziosi da parte del Movimento, che pure hanno contribuito alla elezione di ben 4 deputati sanniti del M5S, e alle loro rimostranze lei risponde: “speriamo” proprio come un comune “cittadino”, lei spera insieme a noi.
Non avevamo certo bisogno di loro per “testimoniare” le evidenze archeologiche. Senatrice la sua comunicazione è sbagliata, e sbagliato pure il pensiero che c’è dietro quel post, perché fondamentalmente quel post fa capire che ci possiamo pure accontentare della distruzione se c’è la speranza di un museo, e quasi quasi dobbiamo pure ringraziare la EON.
Abbiamo capito che si trattava di ferie dunque, non di lavoro straordinario.
Bruna Varrone (per il Fronte Sannita di Difesa della Montagna)