Una settimana da raccontare…la Seconda Settimana Folkloristica.
La prima edizione della Settimana Folk si chiuse con un grande successo di pubblico, che mostrò di gradire molto testimoniandolo con un’inaspettata partecipazione popolare. Tanto che non sembrò più in discussione il fatto che si dovesse riproporre nell’anno successivo.
Siamo nel 1965 e le attività produttive locali sono prevalentemente artigianali: funzionano le tessiture caratteristiche che producono le coperte, gli scialli e gli arazzi di grande pregio, intessendo i fili di mille colori richiamandosi all’avantera o mantera o ancora, vantera, del costume tradizionale. Quello splendido “mandasino” disegnato soprattutto da rombi che si susseguivano su una base del rosso e che ancora oggi ci distinguono dalle altre culture folcloriche d’Italia e del Mondo.
Vi è una strana ma decisa corrispondenza nei costumi andini, in particolare quelli del Perù e degli Indios dell’Ecuador. La certezza che non ve ne fossero uguali in Italia ci ha sempre intrigato nelle ricerche. Perché troviamo i calzari coi popoli montanari delle Calabrie e soprattutto la gemmazione col cassinate, ma il grembiulo così non lo abbiamo trovato mai. Non ha caso in un’edizione del Festival Mondiale della Danza Folk, il nostro costume venne premiato come il più bello.Da un punto di vista cromatico, quei coralli di rosso che decorano un costume con la base nera(sia nelle gonne che nel completo maschile), le camice bianche, si esaltano: “r’mandasin”(la mantera), “r’maccatur”(il fazzoletto da testa, in francese foulard), sono parti di colore che si evidenziano in tutta la loro bellezza. Tutto questo per esaltare il pregio del nostro artigianato con l’esclusività degli accostamenti. Ed è a questo che Don Emilio e l’Amministrazione Comunale del tempo pensarono in quell’anno 1965.
Fu l’anno in cui nasceva l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina ed il Canada cambiava bandiera assumendo quella ancora attuale con la foglia d’acero. L’Eurosong festival, dopo la vittoria italiana dell’anno precedente, si svolge in Italia ed in particolare a Napoli.Negli USA, tra una guerra e l’altra, viene assassinato Malcom X. Agli Oscar trionfa l’Italia con Vittorio De Sica con “Ieri,oggi e domani”. In Cina Mao Tse Dong avvia la Rivoluzione Culturale, mentre la sonda Mariner 4 arriva per la prima volta su Marte. Venne inaugurato in pompa magna tra Italia e Francia il traforo della vetta più altra d’Europa, il Monte Bianco che in epoca odierna col Tav sembra quasi fare specie. L’Inter rivince la Coppa dei Campioni e anche la Coppa Intercontinentale. Ed in chiave Settimana Folk, venne organizzata la prima edizione di Giochi Senza Frontiere.
Il “fuoco sacro” intanto consumava la tanta legna culturale a disposizione. Si voleva arrivare a mettere in vetrina il meglio del posto e per questo si pensa alla Prima edizione della Mostra dell’Artigianato locale. L’esposizione avvenne tra le mura della Torre di Pontelandolfo già appartenente alla nobile famiglia Gregoretti. Oltre a questa novità si decise di spostare la Settimana Folkloristica nei giorni che andavano dall’8 al 16 agosto di quell’anno. Tutto questo, come vedremo più avanti, sarà prodromica di una reazione artistica nell’edizione dell’anno successivo.
L’affisso a firma dell’Amministrazione Comunale per la II Settimana
Ci piace riportare le parole utilizzate dall’Amministrazione Comunale in occasione dell’avvio di quell’edizione:
“Il programma delle manifestazioni connesse alla II SETTIMANA FOLKLORITISCA PONTELANDOLFESE, che si svolge dall’8 al 16 Agosto c.a. è stato studiato e arricchito sulla base dell’esperienze acquisite e grazie all’infaticabile ed appassionata attività del Comitato, che nel rimettere in luce le prerogative più geniali della nostra gente, ha saputo far rivivere quei valori che il tempo e le vicissitudini ci avevano fatto obliare.
L’Amministrazione Comunale, plaudendo all’iniziativa che rispecchia la semplicità dei costumi dei nostri antenati ed è valido stimolo a tenerci vivi i colori locali, è lieta di salutare le Ill.me AUTORITA’Religiose, Civili e Militari che, accogliendo l’invito, hanno voluto onorare di loro presenza la I MOSTRA ARTIGIANA DELLA TESSITURA CARATTERISTICA LOCALE.
L’Artigianato caratteristico pontelandolfese, se rappresenta una notevole risorsa per l’economia locale, essendosi imposta all’attenzione dei maggiori centri nazionali conserva però per noi un valore altamente spirituale, in quanto ci riporta alle nostre tradizioni più antiche.
Non a caso la Mostra si svolge, per gentile concessione dell’Ing.Gregoretti,fra le mura secolari della civica Torre Medioevale,testimonianza del glorioso passato di Pontelandolfo.
Un caloroso benvenuto rivolgiamo anche ai GRUPPI FOLKLORISTICI del Molise e del Sannio partecipanti al nostro Raduno e alla Gara Artistica per l’assegnazione della “TORRE D’ORO”.
Essi che accomunano tanta loro storia, tanti interessi di vita e tante identità di valori con noi, rappresentano la più consona e degna cornice di sì bella manifestazione.
Quest’Amministrazione Comunale ha voluto per sé l’onore di offrire la “TORRE D’ORO” quale espressione di solidarietà e nell’auspicio che la Settimana Folkloristica si ripeta in avvenire e testimoni alle future generazioni il nostro glorioso passato.”
Al cospetto di tali parole, il cronista non può che farle sue con un passo indietro rispetto ai concetti e ai contenuti, al significato e alla loro bellezza.
Sulla base delle esperienze ecco le novità più importanti: la Mostra dell’Artigianato, la gara dei Gruppi Folk, le Voci Nuove, come dal seguente programma.
La IIa Settimana Folkloristica di Pontelandolfo
8 Agosto : Inaugurazione della I Mostra della Tessitura e dell’Artigianato Locale nella Torre Civica
9 e 10 Agosto : I Raduno dei Gruppi Folkloristici di Sannio e Molise con SAN POLO MATESE, BOJANO,SAN GIULIANO DEL SANNIO,MONTEFALCONE VALFORTORE E PONTELANDOLFO
11 Agosto : PREMIO TORRE D’ORO AL MIGLIOR GRUPPO FOLKLORISTICO
12 Agosto : WILMA DE ANGELIS,LUCIANO VIRGILI E MARIO ABBATE
13,14 e 15 Agosto: I CONCORSO CANORO “VOCI NUOVE”
16 Agosto : SACRA RAPPRESENTAZIONE “SAN ROCCO PELLEGRINO DI DIO” CON REGIA DI FRANCESCO PICA.
Si fece coincidere la rappresentazione di San Rocco proprio nel giorno della sua ricorrenza con il regista che era il fratello della famosissima attrice Tina Pica.
I gruppi folkloristici spopolarono e la Prima Torre d’Oro fu ad appannaggio del nostro gruppo locale che per dovere di ospitalità consegnò il trofeo al secondo classificato che fu il gruppo di Bojano. Un nota a margine, alla fine era un raduno di tutti gruppi sanniti e soprattutto Pentri, perché provenienti dal Sannio Pentro originario. Ma forse a quei tempi non vi era ancora la consapevolezza dell’estensione dell’etnìa dei nostri avi.
L’altra novità fu il Concorso delle Voci Nuove. Parteciparono diversi concorrenti ed il palcoscenico era quello utilizzato in occasione dei drammi sacri. Vi fu un successo notevole dei nostri giovani virgulti, talenti del canto e che ritroveremo anche più avanti nel nostro racconto. Fu un’edizione ad uso interno potremmo dire, ma non meno importante, prodromica a quella scoppiettante dell’anno successivo.
I big della canzone furono fatti scendere nell’arena il 12 agosto. Era un giovedì. Cantarono nella piazza di Pontelandolfo la Miss Patatina della Canzone Italiana, Wilma De Angelis che aveva un’omonima locale. Milanese di nascita, famosa per la reinterpretazione dei grandi successi italiani, divenne famosa per aver interpretato “Patatina” di Gianni Meccia. E’ancora vivente ed ha avuto successo in televisione anche per le sue ricette da cuoca. Brava anche nell’interpretazione di canzoni napoletane come “Cerasella” che lanciò e portò al successo a dispetto della sua milanesità. L’altro big fu Luciano Virgili, toscanaccio di Livorno, molto legato alla canzone napoletana, tanto da partecipare molte più volte al Festiva di Napoli che a quello di Sanremo. Faceva parte di quella pattuglia di cantanti melodici italiani del calibro di Consolini,Tajoli,Parigi e Villa. Ci ha lasciati nel 1986. In ultimo il big dei big della serata il grande Mario Abbate, pseudonimo di Salvatore Abbate, rivale del maestro della canzone napoletana Sergio Bruni. Fu lui nel 1951 a lanciare la famosa canzone di Totò “Malafemmena”.Ebbe grande successo all’estero per il suo vasto repertorio di canzoni napoletane ed italiane.Morì nel 1989.
La chiusura di quella edizione fu sempre affidata agli immancabili fuochi d’artificio.
Mario Abate
NICOLA DE MICHELE
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