IL RICHIAMO DEL MERLO
ROMANZO DI ENZA ARMIENTO
Pur non avendolo ancora letto, non ho dubbi sulle qualità di questo romanzo, “Il richiamo del merlo”, perché conosco, tramite i suoi versi, l’autrice, Enza Armiento. Conosco la sua quasi selvaggia capacità di usare un linguaggio essenziale, intenso, sempre significativo, dal quale spreme gocce purissime, come il succo distillato da un frutto prezioso ma avaro.
Come i suoi versi sono fulminanti e non indulgono nelle lentezze e nelle descrizioni puramente ornamentali, così immagino che questo romanzo sia altrettanto saliente e tagliente in ogni sua pagina. Lo leggerò presto, e invito fin d’ora gli amici a leggerlo.
Quella che segue è una sinopsi della trama, che riguarda il nostro forse irrisolto passato di riunificazione nazionale, e chiama a confronto su uno stesso terreno una storia di ieri e una storia di oggi:
“Le truppe piemontesi hanno ricevuto l’ordine di radere al suolo il paese. Concetta viene violentata dai militari sotto gli occhi del padre, e poi è creduta morta. Quando rinviene, intorno a lei tutto è morte, sangue e fuoco. Si rifugia in un bosco, dove viene accolta dai briganti. A distanza di anni, Michela, lontana parente di Concetta, vuole intraprendere la carriera militare ma la sua scelta non viene accolta con favore dalla famiglia. Il romanzo segue la vita delle due ragazze: Concetta avviata al brigantaggio, Michela decisa a riscattare la sua condizione sociale. Il presente avrà rimandi al passato, alle strategie di pace attuate con strumenti e modalità di guerra. Solo alla fine troveranno risposta le voci silenziose dei parenti di Michela e delle donne del Sud che portavano al collo catenine dorate con i visi dei morti. Sarà una lotta in nome degli innocenti.”
Paolo Di Mizio