Programmazione delle attività festose

La monumentale piazza Roma si accinge ad indossare gli abiti della festa

L’estate è alle porte, la Pro-Loco in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, è già al lavoro per dare corpo alla programmazione delle attività festose di intrattenimento che allieteranno le lunghe serate della bella stagione trascorse lungo l’imponente viale Europa, nei invasi spaziali suggestivi del centro storico di recente riqualificazione e nell’ariosa Piazza Roma, teatro di eterne vicissitudini, luogo di sosta e di aggregazione sociale, area commerciale, naturale palcoscenico per le rappresentazioni artistiche tradizionali e delle tipiche costumanze legate alla storia e alla cultura ultramillenaria di Pontelandolfo, punto di passaggio fuori le mura – frattura e incontro – tra la nuova espansione e l’antico borgo medioevale, carica di innumerevoli significati. E’ già certo l’appuntamento con la festa del folclore che vedrà la partecipazione di gruppi esteri di caratura mondiale. Prima ancora di godere l’annunciato pirotecnico spettacolo inserito nel cartellone della tradizionale Settimana Folk, “Ri Ualanegli”, coordinatori di detto appuntamento, custodi delle secolari costumanze pontelandolfesi, nei primi giorni del mese di luglio festeggeranno il 40esimo anno di vita dedicandosi e dedicando alla comunità una serata di nostalgiche emozioni e nuova giovanile effervescenza. Intanto il prossimo 13 giugno la comunità parrocchiale del SS. Salvatore, grazie alla preziosa collaborazione di un gruppo di cittadini volontari costituiti in comitato, festeggia il Santo Patrono Sant’Antonio di Padova. La festività prevede la statua del Santo portata in processione lungo le strade del paese non prima della celebrazione della Santa Messa per il programma religioso e successivamente uno spettacolo musicale, nel corso della serata, per il programma civile, allestito nella monumentale Piazza Roma, un tempo “Largo Tiglio”, chiamata in gergo dagli abitanti del paese “Sótt’a la Téglia”, per la presenza in passato di un possente tiglio, divenuto nei secoli il simbolo di questo luogo, forse più della Torre Medioevale, che imponente lo sovrasta, vissuto con intenso vigore fino all’anno 1956, quando malato e stanco per le eterne fatiche sopportate, giunse tristemente alla fine del suo ciclo vitale. La consuetudine di riunirsi sotto un tiglio per prendere delle decisioni importanti si riscontra spesso nella nostra penisola, dall’altopiano di Asiago, come ricorda Mario Rigoni Stern, a Pontelandolfo, come narra Annibale Paloscia nel fantastico romanzo Storia Saffica di Lucistella. Ad un giovane spavaldo tiglio, le cui piccole radici furono delicatamente piantate nell’estate del 1996, in quel lembo di terra sannita, un tempo regno incontrastato dell’antico albero, è stato affidato l’arduo compito di emularne le gesta. Il selciato di pietra bianca, plasmato dal transito degli antichi padri, che caratterizza la bellezza della Piazza Roma, si fregia della presenza di una fontana di pregevole fattura, a forma di battistero, fatta erigere intorno al 1874, opera della famosa scuola degli scalpellini di Pontelandolfo, conosciuta nell’Ottocento anche oltre i confini provinciali.

Gabriele Palladino