ECCO A VOI UN ARTICOLO DI LOMBROSO DEL 1871 SU UNA RIVISTA DISCIPLINARE CARCERARIA IN RELAZIONE CON L’ANTROPOLOGIA CITANDO VILLELLA.
<<Occupandomi da qualche tempo nello studio dell’Uomo criminale, nel visitare il Penitenziario di fui colpito dalla vista di un tristissimo uomo che vi degeva.
Era un certo Villella.di Motta S. Lucia, circondario di Catanzaro, d’anni 69, contadino, sospetto di brigantaggio e condannato tre volte per furto, e da ultimo per incendio di un mulino a scopo di furto.
Uomo dì cute oscura, scarsa e grigia la barba, folti i sopraccigli e i capelli neri-grigiastri, naso arcualo, alto della persona (1,70); in grazia non so bene se di acciacchi reumatici, o che altro, era tutto stortilato, camminava a sghembo, ed avea torcicollo non so bene se a destra od a sinistra.
Ipocrita, astuto, taciturno, ostentatore di religiose pratiche negava aver commesso alcuna prava azione, ma in fatto era cosi appassionato pel furto che derubava fino i compagni del carcere, non si fece notare per straordinaria agilità muscolare, né per tendenze erotiche e nemmeno per ferocia. Moriva per tisi, scorbuto e tifo.
– La sezione non rilevò di spiccante altro che la tubercolosi polmonare, ma io però non posso garantire di altro che del cranio che ho sott’ occhio.
Questo cranio presenta, a prima vista, non ancora saldate le suture frontali e parietali; i seni frontali sviluppati, impressioni digitate nella lamina interna della volta cranica come nei casi di atrofia cerebrale; leggera asimettria per larghezza maggiore della fossa mediana sinistra — e quanto alle misure
Circonferenza mm. 526 Lunghezza dell’osso frontale 120
Curva longitudinale 370 » » parietale 143
» trasversale 320 » > occipitale 122
Diametro longitudinale esterno 19(3 Soraicurva anteriore 265
• Dipanatalo » 135 » posteriore 261 » frontale 111 Diametro fronto-mentoniero — » bizigomatico 130 » Occipito-mentoniero —
Diametro longitudinale intorno 188 Larghezza occipitale 170
• biparietale » 130 Capacità in cont. cubi di miglio 1030 > frontale » 111 Cervello del peso di grammi 1340
Altezza verticale » mm 119 Spessore massimo (all’occipite) mm 19
In complesso un cranio dolicocefalico, prognato, della forma e capacità ordinaria delle popolazioni calabresi.
Ma esaminando più addentro, coll”aiuto del Prof. Zoia, questo cranio, ci accorgemmo di alcune anomalie assai importanti, cioè:
<• La fusione congenita dell’atlante colla parte corrispondente dell’occipite, i cui archi anteriori e posteriori presentavansi rudimentali; anomalia rara e che può spiegare, secondo la teoria del Sangalli una specie di torcicollo dell’ uomo.
1° Manca la cresta occipitale interna e dalle braccia orizzontali della spina crociata dell’occipite, ai lati della protuberanza occipitale interna partono due rilevatelo ossee, che decorrono, dapprima parallele, poi triangolari e si disperdono al segmento posteriore del foro occipitale, dopo avere alla distanza di 8 millim. formato un piccolo promontorio osseo triangolare.
Lo spazio occupato ordinariamente dalla cresta occipitale è convertito in una cavità lunga 34 mm. larga 23 mm. profonda 11 mm.; viceversa, all’esterno di questa si osservava un proporzionato rialzo con esso in corrispondenza del quale l’osso si presenta notevolmente assottigliato.
La cresta mediana, mancando in questo caso ed essendo sostituita da due vere creste laterali, terminate in un promontorio, la falce pure dovea essere bipartita; questo fatto e le risultanze dell’ anatomia embriologica umana e comparata dei Lemuridi, e l’estensione e la forma di quest’infossatum mediana, e il fatto che il cranio si modella quasi sempre sul cervello e la mancanza di rugosità, di osteofili, che accennino a che questa cavità fosse occupala da tumori e da ispessimenti delle meningi, I’ analogia di questa porzione ossea coli’altre del cranio, la forma trilobata che assume il getto in cera entro questa parte del cranio ci rendono certi che quest’infossatura serviva al ricetto di un lobo mediano del cervelletto.
In questo caso probabilmente si ebbe nello sviluppo del cervelletto un arresto dello stato fetale, poiché ó noto che se nei primi i mesi il cervelletto presenta più sviluppati i lobi laterali del mediano, che è anzi, allora, un semplice solco; viceversa dopo la 10° settimana e fino al 6° mese, il lobo mediano prende uno sviluppo maggiore, si divide nei lobuli costitutivi, mentre i lobi laterali restano lisci e poco sviluppati.
Questa anomalia non deve confondersi colla biforcazione della cresta occipitale interna, che, non è molto rara; in questi casi 1′ ossatura in corrispondenza alla cresta occipitale interna è molto compatta e presenta il massimo spessore fino a 22 millim. e più, e non é mai concava.
Una simile anomalia non si trova notata nelle opere più complete di osteologia, non nel Barkow (Anat. Abhandl.j che è la più vasta raccolta di anatomia umana e comparata; non nel Henle ,IIandb. der Anat. 1869) non nell’Otto in quel suo trattato delle anomalie umane che s’ avvicinano a quelle dei bruti, in cui l’unica anomalia accennata in propòsito è lo spartimento dell’occipitale.
Ma il singolare si è che questa particolarità manca nelle scimmie superiori (antropomorfe) e si vede solo appena accennata nei platirrini, nei macachi, nei cinocefali e ben distinta nelle più infime specie dei lemurini (Lemur albifrons’, in quei Cheiromys, che alcuni vorrebbero spostare dai quadrumani e porre fra i roditori.
Da ciò viene a raffozzarsi l’ipotesi difesa anche da Canestrini, secondo cui 1′ origine umana dovrebbe cercarsi non negli antropomorfi, come vorrebbe Vogl, ma in un capostipite intermedio fra i bimani e i quadrumani, il che viene rafforzato dalle somiglianze del cranio o meglio del volto cogli uislilì;
Non poterà servire al ricotto di un seno particolare perchè non si trovano punti di scarico, né si trovano quelle linee liscie uniformi, che corrispondono nell’osso al decorso di un sono. Non tumori porche vi si troverebbe intaccata l’ossatura, e perchè nessun indizio diede iu prigione di paralisi o delirio.
dello scheletro coli’ Hylobates; e dai casi di micorcefali mancinii di corpi callosi e con persistente osso intermascellare.
Quanto alla frenologia le sue ubbie non trovano alcun appoggio in questo caso, ove nessuno dai tre processi fece emergere alcun indizio di esagerazione di appetiti venerei.
Ben è importante, però, per la filosofia naturale che questa anomalia piucchè pitecoide siasi notata in quella specie d’ uomo come è il criminale che più si allontana dal tipo nostro di quello dei Negri e dei Gialli.>> C. Lombroso.
Da un post di Vittoria Longo