Avrai voglia delle stelle
che cadenti attraversavano
le profondità della tua anima.
Avrai voglia di tutte le parole
che sorgenti di vita accarezzavano
l’infinita tua ingenuità.
Un tempo avrai voglia di cercarmi
tra gli occhi che continuerai
frenetica e sola a incontrare.
E resterai sospesa a fissare
le tue mani che non potranno
più emulare le mie carezze.
Un tempo avrai voglia di me
e all’improvviso si scioglieranno
tutti i tuoi desideri nascosti
che nel cuore avevi segregato.
In quel tempo comprenderai
l’amore intenso che tua madre
nel silenzio ti ha insegnato.
Ernesto Melappioni
L’esodo delle virtù
dai vizi del corpo
tra i tiranni sensi.
Quante volte ancora
dovrò sorprenderti
ad attraversare
le mie provate auree?
Corazze ammaccate
e graffiate nelle battaglie
di questa guerra secolare
tra le vite e le morti consumate.
Quante volte le tue mani
sarò costretto a sentirle
frugare ancora tra i miei misteri?
Anima antica e giovane
di questo eterno vivere.
Anima dalle ali ormai tarpate.
Turbata dalla sacra scelta
perennemente in dubbio
alla ricerca della stella polare.
Necessario riferimento
per continuare ad avanzare.
Seppur basterebbe
un solo bacio al tuo oblio
per svegliarti tra l’essenze
di tutto il paradiso che cerchi.
Mentre il tempo nemico
ti cancella lentamente
e con il sorriso a celare
il pianto ti vedo cadere
nuovamente dal tuo sogno.
Un’altra illusione astuta
del feroce temuto ego
tra le profezie a cui
non hai mai creduto
nel tuo sordo volo muto
di quest’ultima canzone.
Per tutto l’amore perso
che non hai mai cantato.
Ernesto Melappioni