Nuoto paralimpico, Italia al terzo posto

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Nuoto paralimpico, Italia al terzo posto nel medagliere mondiale

08 dicembre 2017
I magnifici undici. Gli azzurri della nazionale di nuoto hanno regalato all’Italia la migliore prestazione di sempre ai Campionati mondiali che si sono conclusi ieri sera a Città del Messico. L’ultima giornata è stata davvero una giornata trionfale, a completamento di un Mondiale che passerà alla storia per il vivace movimento italiano del nuoto. Il bilancio definitivo parla di 38 medaglie totali: 20 ori, 10 argenti e 8 bronzi. E il terzo posto nel medagliere su 56 nazioni, con 304 atleti partecipanti.

Nelle finali della mattinata Efrem Morelli ha conquistato il titolo di Campione del mondo anche nei 100 misti SM3. Dopo la splendida gara di martedi dove il bresciano ha vinto l’oro nei 50 rana, Efrem è tornato a mettere la mano davanti a tutti sulla piastra a fermare il tempo sui 150 misti SM4. I primi 50 metri Morelli se li fa tutti in quarta posizione. Al primo posto incoraggiato dal tifo messicano, il padrone di casa, Gustavo Sanchez Martinez, seguito dal ceco Jan Povysil. Alla virata la musica cambia e Morelli passa a comandare la gara. Gara che lo porterà al tocco d’oro, con un messicano comunque con il fiato sul collo. L’azzurro chiude in 2’46”49. Dietro di lui Sanchez Martinez con il crono di 2’46”90, seguito dal ceco Povysil in 2’48”13. “La gara – racconta Efrem Morelli – volevo impostarla gestendo le forze, poi alla virata dei 50 ho visto che il messicano era un metro avanti, quindi ho dovuto tirare molto la rana. Bene lo stile eccetto gli ultimi 15 metri che sono stati tremendi. Non respiravo più e faticavo a tirar fuori le braccia. Ma alla fine è andata bene”.
Non c’è storia nella gara dei 100 dorso S1 di Francesco Bettella. Per chi ama lo sport, nel nuoto paralimpico le classi delle categorie più basse, dove competono gli atleti con maggiori difficoltà motorie, sono quelle dove di più si ammira la forza e la capacità di andare oltre il limite. L’ingegnere padovano, non lascia un barlume di speranza ai due connazionali greci, Dimitrios Karypidis e Apostolos Tsaousis che restano staccati fino alla fine. Bettella ferma il tempo a 2’30”69 con un vantaggio di quasi un minuto sul secondo, Karypidis (3’18”59) e sul terzo, Tsaousis (4’13”83). Doppio oro per il padovano a questi mondiali dopo il primato nei 50 dorso. “Sono molto soddisfatto – racconta Bettella – è stata una bella gara e mi sentivo proprio bene, avevo un po’ di timore per la virata e per il fiato. Il tempo alla fine è venuto. Sono contento perché questi due ori arrivano alla fine di una stagione a dir poco faticosa, quella post olimpica è sempre un po’ complicata. Oltre Federica Fornasiero che mi segue da tanti anni, vorrei ringraziare l’allenatore Moreno Daga e la Padova Nuoto”.
La marcia trionfale degli azzurri – e che marcia – è continuata con il secondo oro di Federico Morlacchi che ha stravinto la finale dei 400 stile libero S9. Morlacchi partito regolare, ha via via aumentato il ritmo. E nelle ultime due vasche ha fatto il vuoto, con una sicurezza che è solo dei grandi campioni, tanto che dall’esterno la sua nuotata senza sbavature sembrava quasi di uno che non fa fatica, per quanto pulita. Il varesino in forza alla Polha Varese ha chiuso in 4’25”19. Staccati di una decina di metri il portoghese David Grachat, secondo in 4’31”09, e il croato Kristjian Vincetic (4’32”42). Morlacchi lo aveva detto ieri alla fine dell’ennesima medaglia di questi mondiali che puntava a pareggiare il conto con gli ori. In totale fanno per lui a questa edizione dei Mondiali messicani 7 medaglie. Due ori. Tre argenti e due bronzi. Sette medaglie che portano a 36 il numero totale di medaglie internazionali vinte in carriera da questo straordinario campione. Che è, va ricordato, l’azzurro più medagliato di tutti a Rio tra Olimpiadi e Paralimpiadi. Il suo allenatore ha calcolato che queste sette finali in cui ha conquistato ogni volta una medaglia significano che Morlacchi ha tenuto il ritmo gara per più di duemila metri in questa edizione dei Mondiali. Applausi. “E’ andata bene, sono contento – dice Morlacchi dopo la premiazione – anche il tempo per essere a 2300 metri non è male. La gara è stata gestita come ci eravamo detti con il mio allenatore Max Tosin. Mi porto a casa sette medaglie su sette finali. Adesso vacanze”.
L’inno di Mameli è risuonato ancora dopo la finale dei 150 metri misti SM3-4 che vedeva impegnata la giovane campionessa italiana Monica Boggioni che in questi mondiali finora aveva già vinto due ori e due argenti. A metà della prima vasca di dorso l’atleta italiana è passata in vantaggio sulla cinese Jiao Cheng con la quale ha condiviso le altre sfide del mondiale e non ha più lasciato la posizione aumentando il vantaggio nella frazione rana e giungendo alla terza virata ancora in vantaggio sulla forte cinese. Le due hanno fatto il vuoto sulle altre. Nell’ultima frazione, quella in stile libero, la cinese ha tentato di staccare l’azzurra. La Boggioni non ha mollato, ha rilanciato la sua spinta e negli ultimi metri è riuscita a superarla e ha toccato per prima la piastra. In vantaggio di poco sulla cinese. C’è stato un lungo attimo di suspence nella piscina olimpica perché il cartellone non segnava il suo tempo. Alla fine i giudici hanno scritto il tempo della campionessa pavese: 2’41”52, con la luce lampeggiante: world record, record mondiale, contro la Cheng battuta a questo giro (siamo 3 a 2 tra le due forti atlete a vantaggio dell’Italia), seppure di pochi centesimi: 2’41”67. “Sono felicissima – dice Monica Boggioni – ho migliorato di sei secondi il mio record mondiale. Non ci stavo a perdere. Nella frazione di rana ho fatto tanta fatica e lei stava per andare. Mi sono detta: non può vincere e ho dato tutto per restare attaccata e per poi passarla negli ultimi metri fino al tocco”.
La lotta con il Brasile per il podio sul medagliere è andata avanti fino all’ultima gara, dopo la vittoria a sorpresa nei 100 stile S12 del giallo oro Rocha Matera per un centesimo di secondo sull’americano favorito Dupree. Niente medaglie dalla finale dei 50 metri stile libero S6 con Fantin e Bocciardo, rispettivamente quarto e settimo.
A rimettere le cose a posto e a portare matematicamente l’Italia al terzo posto ci ha pensato Simone Barlaam, 17 anni, esordiente a questi mondiali che ha già vinto l’oro nei 100 stile S9, un argento nella staffetta 4×100 e un bronzo nei 100 dorso. Non era facile. Tanta pressione addosso con la torcida della curva dei brasiliani a fare il tifo per il loro beniamino in cerca di podio. Simone partiva in quarta corsia. Con la migliore prestazione dell’anno sulla vasca secca, un record europeo appena stabilito a Eindhoven. Il giovane campione lombardo di Cassinetta di Lugagnano, in forza alla Polha Varese e compagno di squadra di Morlacchi, è partito imperioso e da subito, appena messa fuori la testa dall’acqua ha portato avanti le sue bracciate. Un progressione irresistibile che lo ha portato alla vittoria con il tempo di 25”38, con un distacco secco di quasi un secondo sullo spagnolo Mari Alcaraz (26”22) e di un secondo e mezzo sul terzo, il finlandese Leo Lahteehnmaki. Simone Barlaam è due volte Campione del mondo a questi mondiali messicani. E l’Italia, per la prima volta nella sua storia, sale sul podio a un mondiale, terza, dopo questa ultima vittoria, matematicamente, nel medagliere conclusivo della manifestazione. “Speravo di andare un po’ più veloce – dice Simone con il secondo oro sul petto – ma sono soddisfatto perché ero molto teso, c’erano grandi aspettative. Sentivo la tensione. Spero di aver soddisfatto le aspettative. Bello poi che con Federico (Morlacchi ndr), abbiamo vinto tutte le distanze sullo stile libero della nostra classe S9.
L’ultima sorpresa da questo incredibile finale di campionato è arrivata dalla staffetta mista 4×50 stile libero (20 punti), che chiudeva i mondiali. Con Cina e Brasile favoriti. L’Italia che schierava Giulia Ghiretti, Efrem Morelli, Monica Boggioni e Antonio Fantin è arrivata terza con i muscoli e tanto cuore, dietro Cina e Brasile. Ma i verde oro, a sorpresa, sono stati squalificati per cambio irregolare perché il campione brasiliano Daniel Dias si è tuffato in anticipo all’inizio della sua frazione. Risultato finale: Cina prima, argento all’Italia e terza il Messico. Il bilancio finale del medagliere di Mexico 2017 per i fantastici undici azzurri parla di 38 medaglie totali: 20 ori, 10 argenti e 8 bronzi.
Riccardo Vernole ct della nazionale di nuoto paralimpico: “E’ un risultato storico per l’Italia. Ci siamo rifatti sulla finale dei mondiali di calcio di Messico 70 con il Brasile e con quella di Italia 90 e del rigore di Baggio. Questi ragazzi sono stati davvero incredibili e con loro tutto il gruppo che supporta il lavoro che in questi anni ha fatto la federazione per arrivare a questo risultato”.

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