Il Comune aderisce all’iniziativa “Panchina Rossa”
L’Assemblea Generale della Nazioni Unite, con risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999, ha istituito “La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” da celebrarsi il 25 novembre di ogni anno. L’iniziativa proposta dagli Stati Generali delle Donne rivolta ai Comuni Italiani, alle Associazioni, alle Scuole e alle imprese con l’intento di diffondere, sensibilizzare e progettare una “Panchina Rossa” quale simbolo del percorso di sensibilizzazione verso il femminicidio e la violenza maschile sulle donne. L’Amministrazione Comunale di Pontelandolfo ha aderito all’iniziativa con l’auspicio di far crescere in ogni cittadino la consapevolezza e la sensibilità verso un fenomeno che sta divenendo, anche se in forme diversificate, di natura mondiale: la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. Seimila è la stima delle donne italiane che hanno subito almeno una volta nella vita una violenza. Tanti sono i Comuni Italiani che hanno già aderito al progetto “Panchine rosse”, dipingendo di rosso, simbolo del sangue, alcune panchine dislocate nei loro territori, affinché rappresentino l’emblema del posto occupato da una donna uccisa da un uomo, segno tangibile di una mancanza causata dalla violenza, stimolo del confronto e della riflessione sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari per sconfiggerla. Contestualmente all’adesione alla giornata internazionale del prossimo 25 novembre contro la “Violenza sulle Donne”, la Giunta Comunale del Sindaco Gianfranco Rinaldi ha deliberato l’adozione de “La carta delle donne del mondo World Women Chart “, un percorso interattivo iniziato a Roma con gli Stati Generali delle Donne proseguito a Milano in occasione dell’Expo 2015 e proseguirà ancora verso Matera 2019 capitale della cultura europea. Il Comune di Pontelandolfo, dunque, dipingerà la sua panchina, una panchina dipinta di rosso da collocare in un’area strategica del Corso Fratelli Rinaldi, nel centro del paese, visibile da tutti.
Gabriele Palladino