Lavori per la costruzione dell’impianto eolico di Morcone

                                                               Fronte Sannita per la Difesa della Montagna
                                                             Libera associazione costituita ai sensi dell’art. 18 della Costituzione Italiana

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Questa mattina sono iniziati i lavori per la costruzione dell’impianto eolico di Morcone della ditta ATI Dotto Morcone s.r.l. e la Energia Eolica Sud s.r.l.  di proprietà al 100% della tedesca E.ON.

Pare che i “punti di attacco” siano undici iniziando dalla strada che dalla superstrada Benevento – Campobasso (dove sarà allestito anche un grandissimo deposito) conduce al sito dei Tre Cantoni.

Pare che nessuno dei nostri sforzi abbia potuto fermare questa corazzata dell’eolico decisa a costruire l’impianto in un’area tra le più pregiate d’Italia per risorse naturali, biodiversità, storia,  attività agricole e pastorizie. Attività  ancestrali a cui pastori e contadini ancora si dedicano.

L’opposizione ferma e decisa ha seguito tutti i percorsi che la legge ci aveva messo a disposizione. Sono state denunciate di volta in volta tutte le “anomalie” progettuali e legali riscontrate sia alla Procura della Repubblica di Benevento che Napoli.

Il primo sequestro del cantiere avvenne  il 14 febbraio di quest’anno ad opera della stazione dei Carabinieri/Forestale di Pontelandolfo, poi dissequestrata su motivazioni, documentazioni e certificazioni, a nostro avviso, false. Abbiamo continuato ad integrare la denuncia presentata l’11 febbraio 2017 dal Fronte Sannita per la Difesa della Montagna, da Altrabenevento e dal Comitato Civico “Pro-Sannio” di Santa Croce del Sannio. Abbiamo sistematicamente inviato al magistrato continue e circostanziate integrazioni ma, ad oggi, ancora non abbiamo ricevuto alcun riscontro ne positivamente per noi ne negativamente. Pazientemente aspettiamo che la legge faccia il suo corso.

Quello che è certo è che in questo frattempo i tentacoli delle società eoliche hanno raggiunto tutti i punti sensibili che potevano, in qualche modo, creare ostacoli. Dal comune di Morcone, che ha svincolato i terreni gravati da usi civici sulla base di una semplice “nota” di una dirigente regionale quando era necessaria una Delibera di Giunta Regionale.

Lo stesso comune di Morcone non ha bloccato i lavori “di edilizia libera”, risultati abusivi perché carenti di tutte le autorizzazioni obbligando la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Caserta ad intimare al comune  il blocco dei lavori. Intimazione di blocco a cui il comune di Morcone ha risposto “picche”La regione Campania ha rilasciato l’Autorizzazione Unica senza la prescritta Valutazione di Incidenza, obbligatoria per gli impianti ricadenti in aree SIC.

La stessa Regione non ha attivato correttamente le procedure di esproprio e non ha decretato le modifiche tecniche dell’impianto che sono sopraggiunte dopo l’autorizzazione unica.

La Comunità Montana non ha autorizzato al taglio degli alberi lungo la strada progettata per l’accesso  al sito ne del taglio  del Bosco di Serra del Principe (gravato da usi civici, quindi senza cambi di destinazione d’uso) ma. Dopo nostri sopralluoghi abbiamo accertato e documentato che quei tagli sono stati effettuati abusivamente.

Non sono state coinvolte in Conferenza di Servizio il Parco del Matese, la Regione Molise e le amministrazioni comunali si Cerreto Sannita, San Lorenzello, Cusano Mutri, Pietraroja, Sepino (CB) e Guardiaregia (CB) i cui territori sono tutelati sotto il profili naturalistico e paesaggistico dalla Legge 42/2004, artt. 136 e 157. Infatti il D.M. 10/09/2010 impone che in presenza di tali vincoli gli impianti eolici possono essere costruiti se invisibili o ad una distanza di 50 volte l’altezza della pala (circa 7.500 metri) dai confini di detti territori.

E’ certo che il progetto è mancante di autorizzazioni ed elementi fondamentali che lo possono bloccare immediatamente.
L’avvio dei lavori, se non bloccati immediatamente, provocherà un danno permanente ed irreversibile alle montagne, alle risorse naturali, alle biodiversità ed a quella economia rurale  a cui allevatori e contadini sono ancora legati.

Oramai gli esempi di costruzioni di impianti contro legge in provincia di Benevento se ne contano a decine.

Ma sembra che contro queste corazzate dell’eolico ci sia poco da fare perché hanno un sistema di consolidato per aggirare anche le più elementari e stringenti leggi sia nazionali che comunitarie.

E’ inutile ribadire che gli impianti costruiti ed in costruzione sono assolutamente inutili per l’ambiente e per il territorio ma molto utili per gli industriali da cui ricavano immensi profitti a scapito di una trasformazione radicale ed irreversibile di aree pregiate sia sotto il profilo naturalistico che agricolo.

Il silenzio delle associazioni di categoria, sia su Morcone che sull’impianto di Circello, di Coldiretti, CIA e Confagricoltura, è emblematica come è emblematico la sponsorizzazione dell’eolico da parte della CGIL di Benevento e del sottosegretario alle infrastrutture Del Basso De Caro che in più occasioni ha ribadito la necessità di incrementare le installazioni, forse perché funzionali alla costruzione dell’impianto idroelettrico di Campolattaro. Un impianto, questo,  progettato su una faglia attiva e che lavorerebbe con un deficit di energia di 390 GW. E questo basta a far capire che di “energia verde” c’è ben poco.

Insomma, quello che immediatamente salta all’occhio è che i poteri ed i potentati economico-politico-speculativo  si sono appropriati, attraverso pratiche di stampo medioevali  di decidere sulla morte dei territori e del  destino delle popolazioni a  cui se ne cambierà la vita.

A Noi non resta che aspettare le decisioni della Procura della Repubblica di Benevento con l’auspicio che chi ha sbagliato “scientemente” sia messo di fronte alle proprie responsabilità.

Intanto i legali avv. Alessandra Sandrucci di “Altrabenevento” e l’avv. Filomena Fusco già si sono attivate  per cercare una strada per il sequestro preventivo dell’impianto

Cerreto Sannita 19 novembre 2017

Il Presidente
Giuseppe Fappiano