L’Calènd’

L’Calènd’

L’approssimarsi del Natale riaccende nella mente dei meno giovani il ricordo del tradizionale rito propiziatorio che si teneva un tempo nelle umili masserie dei contadini la sera del 13 dicembre di ogni anno:“L’ Calènd’”.
Dava inizio alla solennità del momento la scelta accurata di dodici chicchi di grano integri che avrebbero poi rappresentato i dodici mesi dell’anno.Tutti i componenti della famiglia, attenti e rigorosamente silenzio, si disponevano intorno al camino scoppiettante, al centro sedeva il più anziano della casa. Il contemporaneo segno di croce dei presenti sanciva la religiosità del momento. L’anziano capostipite stringeva delicatamente tra l’indice e il pollice il primo chicco di grano, che simboleggiava il mese di gennaio dell’anno successivo. Ispezionato con cura e accertatosi della sua integrità, delicatamente lo deponeva su una piastra di metallo all’uopo predisposta, oppure sulla stessa pietra del camino, resa rovente dal fuoco ben alimentato. Dopo attimi interminabili di silenzio surreale, con il fiato sospeso e lo sguardo fisso di tutti i presenti, il granello, raggiunta la giusta temperatura, dava inizio alla magica danza propiziatoria.Muovendosi in direzione della fiamma, indicava siccità e carestia. Spostandosi, invece, dalla parte opposta, verso l’esterno del camino, era presagio di un mese freddo e piovoso con pericolo di violenti nubifragi, grandinate e nevicate abbondanti con seri danni alle colture. Se il chicco di grano danzava allegramente, alternando movimenti sincronizzati lateralmente, indifferentemente a destra o a sinistra, l’intera famiglia poteva tirare un sospiro di sollievo perché le condizioni del tempo, così come auspicate sarebbero state propizie e perciò garanzia di un ottimo raccolto.Il rito propiziatorio aveva seguito, con le medesime modalità, per i restanti undici mesi dell’anno.Il segno della croce di tutti i presenti sanciva la fine del magico cerimoniale.A proposito di calende, esse erano per i romani il primo giorno di ogni mese, nel quale si bandivano al popolo convocato le feste, i giochi, i giorni fasti e nefasti che ricorrevano nel mese. I greci non avevano le calende, donde trasse origine presso i latini il modo di dire: ad graecascalendas, alle calende greche, per significare mai, in nessun tempo.

Gabriele Palladino