Regole islamiche nelle scuole danesi
di Judith Bergman 26 settembre 2017
Pezzo in lingua originale inglese: Islamic Rules in Danish Schools
Traduzioni di Angelita La Spada
La scuola privata Nord-Vest di Copenaghen è finita sotto inchiesta da parte delle autorità danesi in seguito a una visita non annunciata che ha portato al rinvenimento di materiale didattico finalizzato a esaltare il jihad e incoraggiare i giovani a compierlo. Luqman Pedersen, un danese convertitosi all’Islam, ha confessato alle autorità che la scuola intende creare una società musulmana parallela.
Due ex insegnanti della scuola Nord-Vest hanno raccontato come gli alunni della scuola parlassero dei danesi in termini di “loro e noi”. In un concorso di poesia indetto dalla scuola, molti dei bambini hanno composto delle poesie in cui manifestavano il desiderio di picchiare e rompere le gambe e spezzare le mani dei “maiali danesi”.
“Insegno religione, ma non mi era consentito insegnare il Cristianesimo. Invece, un imam proveniente dall’Iraq lo insegnava (…) Penso che alcuni dei miei alunni potrebbero essere stati radicalizzati”, ha detto un’insegnante. I docenti hanno cercato di richiamare l’attenzione dei politici e delle autorità su alcuni dei problemi che avevano avuto modo di notare, ma nessuno avrebbe prestato loro ascolto.
In Danimarca, sembrerebbe che alcune scuole musulmane assumano insegnanti antisemiti che applicano la disparità di genere, impiegano la violenza contro gli studenti, offrono uno scarso livello di istruzione in generale e insegnano il jihad.
Nel paese, ci sono 26 scuole musulmane. Anche se questi istituti agiscono in autonomia rispetto alle scuole pubbliche, lo Stato li finanzia in larga misura – come fa con altre scuole indipendenti – coprendo il 75 per cento del loro bilancio. La domanda di scuole musulmane in Danimarca è cresciuta nell’ultimo decennio, visto che dal 2007 il numero degli allievi è aumentato di quasi il 50 per cento, e oggi se ne contano quasi 5 mila. (Non si sa, però, quanti bambini musulmani frequentino le cosiddette “scuole coraniche”, dove l’Islam e l’arabo vengono insegnati al termine delle lezioni a quegli alunni che non frequentano una scuola diurna musulmana. Le scuole coraniche – come mostrato dal documentario televisivo “Sharia in Danimarca” – non sono sottoposte ad alcun controllo da parte delle autorità statali o comunali.)
Le autorità scolastiche stanno attualmente svolgendo delle indagini su sette scuole musulmane per inosservanza delle disposizioni riguardanti le scuole indipendenti, compresa l’inosservanza dell’obbligo di preparare gli studenti alla vita nella società danese e di insegnare loro la democrazia e l’uguaglianza di genere. E questo accade in più di un quarto di tutte le scuole musulmane. La prima scuola islamica è stata aperta in Danimarca nel 1980. Quasi quarant’anni dopo, i politici danesi sembrano iniziare a comprendere o a prendere sul serio le sfide lanciate alla società danese da molte di queste scuole.
Quest’estate, i mezzi d’informazione danesi hanno messo in luce tali sfide:
Il dirigente scolastico della Al Quds School di Copenhagen, Waleed Houj, ha pubblicato sul suo profilo Facebook immagini antisemite dell’organizzazione terroristica musulmana Hamas. Un insegnante di quello stesso istituto, Naji Dyndgaard, un convertito, ha scritto su Facebook alcuni post antisemiti.
Un’altra scuola, la Iqra School, è stata indagata dalle autorità scolastiche danesi per non preparare i bambini a far parte della società danese. L’ex vicedirigente dell’istituto, l’imam Shahid Mehdi, gestiva un sito web in cui si diceva ai musulmani di non avere amici non musulmani. La scuola spiegava anche agli alunni che era proibito avere un fidanzato o una fidanzata.
La scuola privata Nord-Vest di Copenaghen è finita sotto inchiesta da parte delle autorità danesi in seguito a una visita non annunciata che ha portato al rinvenimento di materiale didattico finalizzato a esaltare il jihad e incoraggiare i giovani a compierlo.
L’istituto è stato inoltre indagato per la vendita dei suoi edifici ad Ali Laibi Jabbar, nel dicembre 2016. Jabbar è un membro di spicco dell’associazione musulmana Almuntadar, a Malmö, in Svezia, che fa parte dell’organizzazione dell’ayatollah Ali al Sistani, l’Imam Ali foundation. Jabbar afferma di aver acquistato gli edifici a fini di investimento. All’inizio di settembre, l’ex dirigente della scuola, Luqman Pedersen, un danese convertitosi all’Islam, ha detto alle autorità che la scuola intende creare una società musulmana parallela; ha inoltre asserito che il nuovo acquirente vuole trasformare gli edifici in un centro culturale islamico, che includerebbe la scuola.
Due ex insegnanti della scuola Nord-Vest, Henriette Baden Hesselmann e Gitte Luttinen Ørnkow, hanno spiegato come gli alunni dell’istituto parlassero dei danesi in termini di “loro e noi”. In un concorso di poesia indetto dalla scuola nel 2008, molti dei bambini hanno composto delle poesie in cui manifestavano il desiderio di picchiare e rompere le gambe e spezzare le mani dei “maiali danesi”. Le due ex docenti hanno parlato di una scuola in cui vigeva una cultura di intimidazione e violenza, dove il presidente del consiglio d’istituto urlava agli studenti in arabo e li picchiava; e hanno inoltre raccontato che tutti i loro studenti ammettevano di essere picchiati anche a casa. L’odio contro gli ebrei era indiscutibile, come ha scoperto un insegnante di geografia che ha dovuto quasi rinunciare a una lezione su Israele a causa dell’ostilità degli alunni. A un altro docente è stato detto di non disegnare stelle nei libri dei bambini, per attestare la bravura dell’allievo, perché la stella ricorda la stella di David. Le ragazze non potevano partecipare alle lezioni di nuoto o di musica, né potevano praticare sport.
Una delle ex insegnanti ha detto:
“In linea di massima, gran parte dell’insegnamento era censurato. Io insegno religione, ma non mi era consentito insegnare il Cristianesimo. (…) Penso che alcuni dei miei alunni potrebbero essere stati radicalizzati”.
I docenti hanno cercato di richiamare l’attenzione dei politici e delle autorità su alcuni dei problemi che avevano avuto modo di notare, ma nessuno avrebbe prestato loro ascolto.
In seguito a queste rivelazioni, alcuni partiti di opposizione danesi, tra cui i socialdemocratici, ora desiderano bandire completamente le scuole musulmane. Secondo Mette Frederiksen, leader del Partito socialdemocratico:
“…non è una buona idea quella delle scuole musulmane. In Danimarca, per un bambino è della massima importanza crescere nella cultura danese e nella vita quotidiana danese (…) una scuola indipendente basata sull’Islam non fa parte della cultura maggioritaria della Danimarca. (…) E non mi piace neanche la mancanza di uguaglianza nelle scuole né queste parole molto offensive contro le nostre minoranze ebraiche. Ciò evidenzia che abbiamo società parallele”.
Il governo però non è entusiasta: dice di temere che chiudere le scuole sarebbe incostituzionale e violerebbe la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.
Judith Bergman è avvocato, editorialista e analista politica.