Eolico in aree protette, indagine della Procura. Sei impianti sequestrati e tre indagati
22/09/2017
Gli interventi sono localizzati in aree contermini e in aree buffer poste a tutela della zona di protezione speciale (ZPS), il sito di interesse comunitario (SIC) delle pendici meridionali del monte Mutria.
Questa mattina alla fine di un’articolata e complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP del Tribunale di Benevento, di 6 impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile Eolica On-Shore, realizzati sul territorio della Provincia di Benevento. Allo stato, sono tre le persone indagate. Si tratta dei rappresentanti legali o coamministratori delle società interessate dal provvedimento.
Le investigazioni del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e i Consulenti della Procura hanno consentito di accertare la realizzazione abusiva di 6 aerogeneratori ubicati nei Comuni di Casalduni (località “San Fortunato’), di Campolattaro (località “Colle Serra” e “Zingara Morta”, di Pontelandolfo (località “Malepara”, “Masseria Calabrese” e “Saraceno”‘), riconducibili a 5 società operanti nel settore della “produzione di energia elettrica” aventi sede nella città di Benevento.
In particolare, secondo gli inquirenti: “la costruzione e l’esercizio degli impianti è avvenuta sulla base di Autorizzazioni Uniche ex art. 12 del D.Lgs. 387/2003 ritenute illegittime, in quanto rilasciate dalla Provincia di Benevento in assenza dei preventivi pareri obbligatori da parte degli Enti preposti, ricadendo le località sopra indicate in aree sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale. Gli interventi sono localizzati, infatti, in aree contermini e in aree buffer poste a tutela della zona di protezione speciale (ZPS) relativa all’invaso del fiume Tammaro, cioè alla diga di Campolattaro, con oasi di protezione avifauna del WWF, il sito di interesse comunitario (SIC) delle pendici meridionali del monte Mutria (codice SIC IT8020009), costituenti Siti appartenenti alla Rete Natura 2000, il Torrente Lente, le aree boschive, la Torre Longobarda ed il centro storico di Pontelandolfo, il contiguo monumento ai Sanniti Pentri”.
Ed inoltre, con riferimento al Comune di Pontelandolfo, “gli interventi sono stati realizzati in zone densamente antropizzate, tra numerose abitazioni, luoghi abituali di lavoro e ‘borghi’, in assenza di ogni valutazione in ordine al rispetto delle distanze minime di legge, al rischio di incidenti di natura meccanica o provocati da incendi, di impatto acustico”.
Redazione de “ilquaderno”