Povertà, ok dei ministri al decreto che introduce il reddito di inclusione
Poletti, prima volta misura di contrasto permanente
(Teleborsa) – Il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il decreto legislativo che introduce il reddito di inclusione (Rei). Una misura che si rivolge a una platea di 400 mila famiglie, pari a circa 1,8 milioni di persone. Il Rei sostituisce il SIA, sostegno all’inclusione attiva.
L’importo dell’aiuto che corrisponde al massimo a quello dell’assegno sociale per gli over 65 senza reddito, pari a 485 euro al mese, dipenderà dal numero dei componenti della famiglia e dalla situazione familiare e reddituale.
“Da oggi la lotta alla povertà e il Reddito di inclusione sono legge dello Stato. Per la prima volta il nostro Paese ha uno strumento permanente di contrasto alla povertà fondato sul sostegno al reddito e sull’inclusione sociale. Uno strumento che impegna tutte le istituzioni e le comunità locali a stare a fianco dei più deboli” – commenta il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti -. “Abbiamo rispettato l’impegno di rendere operativo l’esercizio della delega prima dei sei mesi previsti – ha spiegato il ministro – per dare risposta quanto prima ai cittadini in difficoltà con uno strumento che abbiamo costruito attraverso un rapporto di dialogo e di positiva collaborazione con le associazioni rappresentate dall’Alleanza contro la poverta’ ed un confronto fattivo con il Parlamento”.
Come funziona e chi sono i beneficiari? Dal 1° gennaio arriverà il reddito d’inclusione (Rei), uno strumento di contrasto alla povertà destinato alle famiglie più deboli, circa 660 mila di cui 560 mila con figli minori. La misura, consiste in un assegno mensile di importo variabile dai 190 fino ai 485 euro in caso di famiglie molto numerose. Il reddito di inclusione sarà erogato su dodici mensilità, per una durata massima di 18 mesi, a quei nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica.
Il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’Isee, in corso di validità, non superiore a 6 mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro. In prima applicazione, in via prioritaria, avranno accesso al Rei i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.
Al Reddito di inclusione, attraverso le risorse del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e quelle derivanti dalla razionalizzazione degli strumenti esistenti di contrasto alla povertà, il governo ha destinato 1 miliardo e 845 milioni di euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, a cui si aggiungono anche le risorse a carico del Pon Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022) per un totale di oltre 2 miliardi di euro l’anno dal 2019.