Addio a Equitalia Ma il Fisco non molla la presa

Addio a Equitalia Ma il Fisco non molla la presa

L’Agenzia sarà sostituita da “Entrate-riscossione”. Intanto il Fisco spedisce 100mila lettere per la dichiarazione dei redditi
Franco Grilli – Ven, 30/06/2017

Dal 1 luglio 2017 le società del gruppo Equitalia, tranne Equitalia Giustizia, sono sciolte e nasce l’ente pubblico economico, Agenzia delle entrate-Riscossione.

Lo ricorda una nota della società di riscossione. L’esercizio delle funzioni relative alla riscossione sull’intero territorio nazionale, esclusa la Sicilia, è attribuito all’Agenzia delle entrate ed è svolto dall’Agenzia delle entrate-Riscossione, ente sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Ministro dell’Economia e delle Finanze. Equitalia chiude i battenti per eggetto del decreto 193 del 2016, convertito nella legge 225 del 2016. Restano invariate le sedi degli sportelli, ma a partire da lunedì 3 luglio i contribuenti troveranno il nuovo logo, nuova modulistica, mentre le attività ed i servizi saranno svolti in continuità con la precedente gestione, considerato che l’Agenzia delle entrate-Riscossione subentra a titolo universale nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle società del Gruppo Equitalia. – Cambia anche il portale internet, raggiungibile all’indirizzo www.agenziaentrateriscossione.gov.it, dove gli utenti hanno a disposizione un vero e proprio sportello virtuale: entrando nell’area riservata con le credenziali di accesso è possibile controllare la propria situazione debitoria, pagare cartelle e avvisi, chiedere e ottenere una rateizzazione fino a 60 mila euro. Ma nonstante la chiusura di Equitalia, non sarà un’estate facile per gli italiani. Il Fiso non molla la presa.

Le lettere del Fisco

L’Agenzia delle entrate infatti sta scrivendo a circa centomila contribuenti che nel 2014 non hanno dichiarato in tutto o in parte alcuni redditi percepiti nel 2013. Si tratta di una nuova tranche di comunicazioni via pec o posta ordinaria al servizio, si legge in una nota, della compliance. Ai contribuenti viene così data la possibilità, prima di un eventuale avviso di accertamento, di giustificare l’anomalia o presentare una dichiarazione integrativa, mettendosi in regola e beneficiando della riduzione delle sanzioni ridotte previste dal ravvedimento operoso. Nel dettaglio, spiega l’Agenzia fiscale, le comunicazioni in partenza sono indirizzate a contribuenti persone fisiche e riguardano presunte anomalie rilevate grazie all’incrocio di una serie di dati. L’analisi dei dati riguarda, in particolare, redditi dei fabbricati, derivanti dalla locazione di immobili, imponibili a tassazione ordinaria o soggetti a cedolare secca e redditi di lavoro dipendente e assimilati, compresi gli assegni periodici corrisposti dal coniuge o ex coniuge. Sotto esame risultano anche i redditi prodotti in forma associata derivanti dalla partecipazione in società di persone o in associazioni tra artisti e professionisti e redditi derivanti dalla partecipazione in società a responsabilità limitata in trasparenza; redditi di capitale derivanti dalla partecipazione qualificata in società di capitali; redditi derivanti da lavoro autonomo abituale e professionale; alcuni tipi di redditi diversi e redditi derivanti da lavoro autonomo abituale e non professionale; redditi d’impresa con riferimento alle rate annuali delle plusvalenze/sopravvenienze attive