27 giugno, il Santo di turno era San Cirillo.
Sessant’anni or sono Cirillo era ricordato unicamente nei libelli satirici e dissacranti recitati nelle feste goliardiche. Cirillo era vescovo di Alessandria nel 400 d.C., quando Teodosio, tra l’indifferenza della Chiesa, aveva proibito ogni culto pagano, minacciando la pena capitale. In quel tempo Teone, insegnante ad Alessandria di matematica, astronomia e filosofia, aveva come collaboratrice la figlia Ipazia. La figlia superò in fama e scienza il padre, e una folla sempre più numerosa ascoltava le sue dissertazioni filosofiche e scientifiche. La fama d’Ipazia indispettì a tal punto la Chiesa che un gruppo di cristiani la uccisero, la fecero a pezzi e la bruciarono! Molti sostennero la diretta responsabilità del vescovo Cirillo che ” si rose a tal punto nell’anima che tramò la sua uccisione, in modo che avvenisse il più presto possibile, un’uccisione che fu tra tutte la più empia
30