Cinquantadue anni fa il collega dottor Forner, indignato per il broglio elettorale perpetrato nelle elezioni di Commissione Interna dal sindacato autonomo aziendale, concordato con la direzione locale e aiutato dall’indifferenza dimostrata dai compagni del sindacato comunista, diede le dimissioni dal Banco. Era fortunato perché poteva ritirarsi e continuare l’attività con il padre, libero professionista. Io, mio malgrado, dovetti rimanere. Nel salutarmi mi abbracciò e mi disse: “A noi giovani la guerra non ha insegnato nulla. Siamo rimasi attaccati agli insegnamenti dei nostri padri: onestà, sacrificio, altruismo. Sono qualità perdenti, che ti conducono alla rovina. Caro amico mio, oggi occorre essere servi sciocchi, delatori, lasciarsi comperare per trenta denari. Noi rifiutiamo questa logica, e veniamo travolti da una democrazia inesistente, occupata a difendere il proprio potere. Ora al popolo bue è rimasta unicamente la libertà dell’inutile protesta”.
Passarono decenni e comunismo, socialismo, liberismo rimasero vuoti simulacri, sbandierati da ingenui istrioni. I partiti non esistono più, non sono mai esistiti, l’art.49 della Costituzione non fu mai applicato. I movimenti partititici rifiutano sistematicamente di governare da soli. Troppo pericoloso. Il sistema proporzionale favorisce le ammucchiate, e le ammucchiate agevolano il gioco dello scaricabarile sulle responsabilità di governo. È un gioco che, alla lunga, porta all’ingovernabilità assoluta, al risveglio delle coscienze del popolo bue, come 226 anni or sono a Parigi: presa della Bastiglia e funzionamento della ghigliottina. Per sviare l’attenzione popolare oggi è nato il “Trampismo”. È il termine che indica le modalità attuate dal potere economico per irretire il popolo bue. Il termine “Trampismo” deriva da TRUMP, che in italiano si pronuncia “Tramp”. In inglese trump significa gioco delle carte, briscola, mentre “tramp” vuol dire “vagabondo”. La traduzione del verbo “tramp” indica il “marciare a piedi”. In sostanza coloro che seguono il Trampismo sono gli illusi. Sono dei vagabondi che marciano a piedi (con passo pesante), affidando il loro destino al gioco della briscola! Si affidano ciecamente al potere di coloro che manovrano enormi capitali, possiedono grandi aziende multinazionali, impiegano i fondi sovrani per investire, espropriare, sfruttare ogni recondito angolo del pianeta per depauperare ogni risorsa, inquinare e riempire i loro arsenali di atomiche e gas nervino, per essere pronti a difendere i loro interessi. Anche noi italiani abbiamo il nostro emulo del trampismo. Il suo vecchio predecessore, con pochi soldi padani, aveva tentato di occupare un pezzettino d’Africa per sfruttare terreni irrigui per produrre biocarburante, ma la concorrenza cinese, forte di un miliardo e trecento milioni di abitanti ha oscurato la Padania. Oggi la Cina, oltre ai grandi territori irrigui del centr’Africa, ha impiegato miliardi anche nelle ex, poverissime colonie mussoliniane, e i popoli neri stanno diventando gialli. La maggioranza dei governi europei non hanno l’indipendenza monetaria, e quindi non sono in grado di determinare una politica economica. I lavoratori scioperano invano contro un potere impotente e inutile. Da noi sta dilagando un Trampismo straccione! Poteva chianarsi “Salvinismo”… ma per “trampare” occorrono due condizioni essenziali: un popolo bue (e qui ci siamo) e tanti, tantissimi soldi! Poche palanche non servono a nulla, non possono soddisfare nemmeno le minime esigenze di un popolobue disperato, disoccupato! Russia, Cina, Usa, Emirati Arabi… possono incantare miliardi dei loro cittadini invadendo il resto del mondo con i loro “schei”, le loro aziende, la loro finanza. Sono politiche “populiste” sorrette dalla finanza. L’enormità dei nostri debiti non consentono un populismo trampista mentre i furti continuano, le banche prive d’ogni controllo falliscono, e lasciano liberi ladri e profittatori. Ultima nostra possibilità è tornare all’antica onestà, sacrificio, altruismo… e galera per i servi infedeli, gli sfruttatori, gli intrallazzatori… Urlare “onestà, onestà, onestà…” serve a poco. Dove esiste un regime totalitario il popolo è onesto perché ha paura. In una democrazia sbracata come la nostra, una parte del popolo è disonesto per necessità, e la maggioranza è disonesta per troppa indulgenza, o per imitare i politici che rubano o lasciano rubare.
Antonio Baudino
26 02 2017