L’UNITÀ d’ITALIA, (e la Storia in genere)

indexL’UNITÀ d’ITALIA, (e la Storia in genere) va spiegata al volgo con parole semplici, chiare, comprensibili come presuntuosamente scrivo nei miei “Libronici” (libri pemeati da sana ironia) come “POPOLOBUE” in prossima riedizione:
Quando nacqui l’Italia era abitata da una strana popolazione divisa in regioni nelle quali le genti parlavano lingue e dialetti diversi. Non si conoscevano tra di loro. Le persone vivevano in pace e tranquillità proprio perché non si conoscevano e non si frequentavano. Ognuno nella propria terra, con i propri usi e costumi, le proprie tradizioni tramandate da generazioni e custodite gelosamente. “Secoli” prima un re, Vittorio Emanuele II, aveva deciso di riunire sotto il proprio dominio tutti questi popoli, tutte queste regioni. Era il tempo delle favole, di Cenerentola, del Gatto dagli stivali delle sette leghe e quel re, suggestionato dalla lettura dei racconti di “Mille e una notte” assoldò l’eroe Beppino Doppiomondo e, presentandolo ai suoi generali, sentenziò:

– Voglio lo Stivale! Lo voglio, lo bramo, tutto mio, con le isole che lo circondano, tacco e sperone compresi! Ecco il piano. Alcuni miei fidi emissari hanno preso contatto con l’ex marinaio della regia flotta Garibaldi, già condannato a morte in contumacia per alto tradimento e tentativo d’inciter à la révolte son compagnons d’armes. In cambio della mia augusta concessione di grazia ha accettato di assecondare il mio piano. L’altro suo amico, Giuseppe Mazzini, ha preferito rifugiarsi in Inghilterra. Se dovesse metter piede nel mio regno catturatelo e impiccatelo. È a voi noto che le casse dello Stato sono vuote, ma con l’aiuto finanziario promessomi dall’Inghilterra, che ambisce il possesso delle zolfatare siciliane, possiamo occupare il regno di Francesco II, rimpinguare con i milioni-oro borbonico le nostre casse, azzerare il Debito Pubblico e con la rapina dei macchinari di Pietrarsa, Torre Annunziata, Atina, Mongiana, della Regia Filanda Collecini e delle altre fabbriche, aumentare il nostro disastrato PIL! Enfin ça y est. Mon cusin… il’èst jeune… inexpert… non posso pugnalarlo alle spalle di fronte al mondo intero ma, come suggerisce il grande stratega conte Cavour, con l’aiuto dell’ex galeotto Garibaldi a capo di molti sognatori, coadiuvati da anonimi mercenari provenienti da Paesi dell’Est sottoposti alla giurisdizione massonica de Monsieur le Comte… l’affaire peut être possible…et voilà qui est fait! Una volta completata l’occupazione dovrete reprimere, con ogni mezzo, i tentativi di ribellione dei popoli meridionali, e bloccare ogni velleità rivoluzionaria di Garibaldi. A lui la gloria e la pensione, a noi l’talia!…

Antonio Baudino