La suora con le NIKE:
Ho incontrato la suora con le NIKE tra le stazioni della Subway di Hapjeong e Yeongdeungpo-gu Office. Ho subito notato le sue nuovissime NIKE e non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle sue bellissime scarpe nuove che lei mostrava orgogliosamente ( cosi mi sembrava). La Suora era cattolica e Italiana. E vederla a Seoul mi sembrava sorprendente. Non perche’ non ci siano cattolici a Seoul (il 40% della popolazione e’ cattolica, ma perche’ mi sembrava fuori contesto. Ora, avere delle NIKE non e’ affatto disdicevole, ma il modo con cui lei le esibiva mi sembrava sorprendente. Si vedeva che era stata appena in centro ad acquistarle e ho immaginato che per lei quelle non erano semplici scarpe ma un traguardo raggiunto nella vita.
Ho immaginato i mesi trascorsi con un paio di scarpacce consunte nella neve e nel gelo delle strade Coreane, poi lei con i soldi messi da parte con tanti sacrifici, avesse raggiunto lo scopo, per lei ambizioso, comprarsi un paio di scarpe buone. E riflettevo, su come, per noi che diamo tutto per scontato, ci sorprendiamo a scoprire una vita diversa dalla nostra, dove un paio di scarpe buone, per affrontare l’inverno’ possono rappresentare un traguardo importante. Si puo’ amare il Signore, ma anche le NiKE e non e’ blasfemo
Carlo Perugini