Morcone – Solidarietà e vicinanza dalla Scuola

Solidarietà e vicinanza dalla Scuola ai ragazzi di colore della casa di accoglienza

Già da qualche giorno un nuovo vento si respirava a Morcone, un vento condito di solidarietà e vicinanza al prossimo. Il bello è che ad essere solidali sono stati i bambini, quelli della scuola primaria che hanno trasformato quest’anno il consueto appuntamento con la recita di Natale, in una giornata indimenticabile. Hanno portato in scena e condiviso lo spettacolo “Natale … La Solidarietà è gioia!” con i ragazzi della casa di accoglienza Belvedere abbattendo finalmente il muro del pregiudizio, della discriminazione, dell’indifferenza. E’ stata una lezione di civiltà, un gesto che segnerà il cammino dei ragazzi della comunità, ora più fiduciosi, accolti a braccia aperte e acclamati a gran voce dai bambini della primaria e i genitori presenti dopo due toccanti interpretazioni canore sulle note di “Redemption Song” dell’indimenticabile Bob Marley e de “La Laicha” in bambarà tipico dialetto del Mali. Tutto il resto è passato in secondo piano, i ragazzi della casa di accoglienza Belvedere hanno sorriso, hanno gioito, hanno sentito il calore dell’abbraccio, hanno capito che nel mondo non c’è solo guerra, non c’è solo persecuzione, esiste anche il bene. “Tutti hanno bisogno d’amore – hanno detto i bambini della primaria – tutti abbiamo bisogno d’amore. L’amore è un parte della natura umana, così come mangiare, bere, dormire. Siamo partiti da questo presupposto per dare un senso alla festa del Natale di quest’anno … Amore, dunque, solidarietà, affetto verso tutta l’umanità è il nostro credo natalizio, in particolare verso chi è più sfortunato di noi, come questi ragazzi scappati dalle guerre, dalla povertà, dalle persecuzioni, che oggi ospitiamo con gioia nella nostra scuola, per condividere con loro un momento di serena convivenza. Sono nostri fratelli, oggi è Natale, sempre è Natale, la festa dell’amore, diamo a loro la possibilità di trovare la pace, diamo a loro un’occasione di vita!”. Non poteva esserci occasione e modo migliore per rappresentare umiltà e solidarietà in un contesto diverso dalla triste, drammatica realtà che circonda i ragazzi della comunità nei loro paesi d’origine. Ognuno ha dato il suo contributo, i bambini della scuola, i docenti, la dirigente, i genitori, i ragazzi della casa di accoglienza, ognuno ha messo qualcosa di suo ed è stata proprio la varietà dei vari componenti che hanno reso tutto ancora più speciale. Un cesto ricco di dolci tipici e di tanto amore è stato donato ai ragazzi di colore per un Natale quest’anno dal sapore buono.

Gabriele Palladino

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