Quel senso del sacro perduto che danneggia noi e l’islam

Quel senso del sacro perduto che danneggia noi e l’islam

Quando gli estremisti saranno sconfitti tornerà il dialogo
Francesco Alberoni – Dom, 27/11/2016

Fino a pochi decenni fa la classe intellettuale europea era convinta che la religione fosse in rapido declino, forse in via di estinzione.

Molti partecipavano alle cerimonie funebri, qualche volta ai battesimi, ma nella vita personale avevano abbandonato la frequentazione della chiesa, l’abitudine di pregare e non insegnavano i principi religiosi ai loro figli. Mai e poi mai avrebbero pensato di dover fronteggiare una rinascita religiosa impressionante come quella del mondo islamico a causa del proprio ateismo.

L’intellettuale occidentale non riusciva nemmeno a capire la distanza che c’era fra la sua mentalità e la loro. Perché nell’islam la religione permea ogni istante della vita di qualsiasi credente. Basta pensare che per il musulmano ortodosso anche il muoversi di una foglia, lo stormire del vento, il battito del suo cuore, e perfino il suo più fugace pensiero sono voluti e creati da Dio. In realtà le èlite culturali europee nel secolo scorso si erano avvicinate all’islam nella forma del sufismo che dava poca importanza alla legge (sharia) e parlava alla mistica e al cuore. È dal mondo sufi infatti che ci sono arrivati sublimi capolavori come il Masnavi.

Ma in questi ultimi decenni gli europei non hanno incontrato i sufi, ma gli islamisti, un movimento integralista che negli ultimi trent’anni ha dilagato in Asia ed in Africa e che pratica una forma di islam scritturalista con una sharia primitiva e sanguinaria. Esso ha scatenato una guerra di religione contro l’occidente che continua in Irak, in Siria e in Africa. Ma forse sta incominciando una nuova fase storica. Grazie alla pace fra gli Usa e la Russia l’occidente, finalmente unito, può sconfiggere l’islamismo armato, frenare la marea migratoria nordafricana e indebolire i centri wahabiti annidati nelle moschee. Se la minaccia islamista verrà respinta, diventerà di nuovo possibile il dialogo con le correnti islamiche moderate. Ed io mi auguro che un giorno in Europa si possa rinnovare l’incontro culturale con le grandi correnti della poesia islamica e riscoprire il senso della trascendenza e del mistero divino che entrambi abbiamo perduto.