Ciao, Nicola.
Mi hanno detto che te ne sei andato, mentre io sono tanto lontano, e non posso salutarti come avrei voluto. Mi piace pensare che sei seduto da qualche parte su una nuvola rosa e di sicuro ti hanno già procurato un pianoforte perché anche agli angeli piace la musica e non vedevano l’ora di ascoltarti. Non posso fare a meno di immaginare le tue dita sul piano che svolazzano come farfalle leggere e la tua voce unica che ha incantato Geraldine Chaplin quando lei ti ha tanto amato nelle notti pazze di una Roma incantata. Non posso dimenticare quando partisti da Lecce insieme a Carmelo Bene con la valigia di cartone, per raggiungere Roma, città della felicità! Quante ore abbiamo passato insieme nel buio dei teatrini parrocchiali a pizzicarci reciprocamente, e avevi sempre ragione tu. Ma se no, che amicizia è? E quando suonavi New York New York per Barbra Streisand ? Fu quella volta a Roma, se ricordo bene. Quanto ti voglio bene Nicola ! E tu lo sai. Dovunque tu stia suonando e cantando adesso. La tua musica è dentro di noi che ti abbiamo tanto amato. Bevi l’ultima coppa con me ??.
Carlo Perugini