Crocefisso in TV, meno male!
È tutta questione di… libertà.
In effetti, mi attendevo quest’altra espressione effervescente, come scrissi nei confronti della pratica dello sbattezzo, e specialmente da parte di qualche esponente politico che vive, evidentemente, di queste cose così importanti per il benessere del Paese, sloganato come #CasaItalia.
Ho scritto che è questione di libertà: sì, e della giornalista. Se è libero di fare satira contro i mussulmani un giornale francese (letto peraltro da poco più di 10.000 persone, praticamente nessuno…) che per questo tutti difendono e non si è invece d’accordo quando la satira è contro le vittime di un terremoto, sarà il caso che questi atei, davvero impegnati, si facciamo vedere in tv più spesso. Più che altro per verificare se qualcuno li ascolta. Così, anche loro avranno la possibilità di testimoniare il vuoto di cui sono legittimamente portatori. Nessuno di noi toglie loro questa possibilità, dal momento che è iniziato anche Xfactor, il Grande Fratello Vip, e tra poco inizieranno altre stupidaggini slot machine.
Ogni individuo è dunque libero di testimoniare, specialmente quanto è così evidente come nel caso della giornalista, oppure nel mio, seppure in misura alquanto minore rispetto alla televisione e in questo giornale, la propria convinzione, ossia ciò che è parte della propria storia di vita. Se qualcuno non gradisce questa convinzione, all’interno anche di una dimensione statale come nel caso della Rai, può cambiare canale, rivolgendosi ad altri canali statali che testimoniano altro. Forse, il problema è che la maggioranza degli italiani continua ad essere e rimanere cattolica, praticante e a guardare Rai Uno.
Forse, non avendo statistiche alla mano, non posso esserne certo, ma ho il vago sentore che possa essere così. E, come al solito, in questo meraviglioso paese vi sono le levate di scudi della minoranza.
Che si faccia una televisione statale anche la minoranza, e che chieda sovvenzioni statali, no? Sono certo che ce la farà, legittimamente, e che avrà anche le sovvenzioni.
Alessandro Bertirotti, antropologo della mente, è nato nel 1964. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È Vice Segretario Generale dell’Organizzazione Internazionale della Carta dell’Educazione CCLP Worldwide dell’UNESCO, membro del Comitato Scientifico Internazionale del CCLP e Membro della Missione Diplomatica, per l’Italia, Città del Vaticano, Repubblica di San Marino e Malta, del CCLP Worldwide presso l’Unione Europea. È docente di Psicologia Generale presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Genova. Il suo sito è www.alessandrobertirotti.it