Da Morcone a Santa Croce ancora pale

Da Morcone a Santa Croce ancora pale si spostano verso il Parco Nazionale del Matese

Il Consigliere Regionale del Molise Michele Petraroia non cede un passo nella battaglia istituzionale che sta combattendo a difesa dell’ambiente, della storia, delle bellezze, del paesaggio della Valle del Tammaro. E’ una lotta dura e coraggiosa la sua, a tutela del sito archeologico di Saepinum – Altilia di Sepino, del Parco del Matese, del Parco Geopaleontologico di Pietraroja, del Tratturo Regio Pescasseroli-Candela, del Sic IT7222103 (Bosco di Cercemaggiore e Castelpagano) e di tutta quella parte di territorio sannita posto a confine tra la Regione Campania e la Regione Molise. Questa volta l’assalto alle istituzioni avviene in concomitanza con la visita in Molise del Presidente Raffaele Cantone dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, al quale con una nota fa pervenire “il pressante appello delle popolazioni matesine e sannite che vivono al confine tra la Campania e il Molise impegnate in una lotta impari contro le multinazionali del vento”. Cinquanta sono le erigendi pale eoliche su aree di confine in agro dei comuni contermini di Morcone e Santa Croce del Sannio. E’ proprio a Santa Croce del Sannio che in queste ore sul Regio Tratturo, altopiano Lupardi, è in atto un presidio permanente istituito dal Coordinamento dei Comitati Sanniti e Molisani per la salvaguardia e la tutela dall’invasione dell’eolico selvaggio. Tratturo Regio occupato dunque. Da Morcone a Santa Croce, altre pale, ancora pale di impianti con tecnologie obsolete che le regioni del Nord Europa smobilizzano, si spostano verso il Parco Nazionale del Matese, “il più grande magazzino d’acqua del Sud, a ridosso del sito archeologico di Saepinum – Altilia risalente al quarto secolo a.C. in prossimità del Tratturo Pescasseroli-Candela antichissima via della transumanza usata già dal mille a.C. dalle popolazioni italiche e dichiarato bene culturale nazionale vincolato”. Il macroaffare dell’eolico trova, purtroppo, terreno fertile anche nelle proprietà degli agricoltori delle aree interessate: “La crisi economica di questi anni – commenta con rammarico il Consigliere Petraroia – non agevola la tutela del territorio e sono pochi gli agricoltori che scelgono di difendere le case, i terreni e l’ambiente, anziché concordare compensi per guadagnare qualcosa dai passaggi dei cavidotti e/o dalle installazioni delle pale”. E’ anche per questo motivo che il vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, ha deciso di assistere legalmente in modo gratuito i cittadini delle aree dimenticate a confine tra la Campania e il Molise. E’ un appello, non un invito quello che il Consigliere Petraroia fa al presidente dell’Anac, quando, a chiusura del corposo documento, auspica, “a nome della Rete degli Enti Locali e dei Comitati di Tutela Ambientale di Campania e Molise, costituitasi l’otto settembre scorso, che possa – Cantone appunto -,valutare se ricorrano o meno i presupposti di una istruttoria complessiva e/o specifica su ciò che è accaduto e sta accadendo nelle aree svantaggiate dell’Osso Appenninico del Mezzogiorno d’Italia, sugli investimenti macroscopici in materia energetica”. Morcone, Santa Croce del Sannio, La Valle del Tammaro restano a guardare con il fiato sospeso.

Gabriele Palladino
tratturo-occupato